Da 3 anni ormai l'AC Milan è diventata l'oggetto strano del calcio Italiano. Bilanci in ordine, giocatori lasciati andare a zero, nessun ricorso al Calciomercto (leggasi Plusvalenze), pochi rapporti con le altre società Italiane ed un calcio mercato silenzioso. Addirittura quest'anno si è arrivati a elimiare il ruolo del direttore Sportivo, l'addetto per eccellenza a parlare con la stampa per dare le ultime di Calciomercato, passando ad una triade inedita (l'allenatore che dice di cosa ha bisogno, il responsabile scouting che trova i giocatori adatti, ed il CEO/General Manager che conduce le trattative economiche) molto all'Americana ma altrettanto riservata. Insomma, l'anatema per la stampa sportiva Italiana, abituata al colpo d'effetto, al pettegolezzo, al "si dice", "fonti interne riportano", "i ben informati" etc etc. con obiettivi che cambiano ogni 2 ore giusto per pubblicare un nuovo articolo.

E' innegabile che per noi tifosi questo nuovo assetto sia per molti versi estraniante, soprattutto per chi è Milanista e che per anni è stato abituato ai colpi ad effetto di Berlusconi e Galliani, con tanto di uscite di stampa estemporanee ed i colpi anunciati ai quattro venti. Questo pragmatismo ad oltranza (come altro giustificare l'uscita di bandiere del passato come Maldini e del presente/futuro come Tonali) di sicuro non appassiona, ed anzi allontana dalla squadra.
E se quanto sopra è difficile da digerire per i tifosi, quanto deve essere difficile per i giornalisti sportivi ai quali non viene dato materiale per scrivere? 

Il risultato è che quando parlano di Milan, in questo calciomercato, i giornalisti rimarcano sempre le mancanze ed i fallimenti - quasi sempre presunti - . Solo loro hanno parlato di Frattesi al Milan, e naturalmente adesso è un fallimento della società.
Ogni giorno, nonostante la società abbia reso pubbliche quali offerte abbia fatto e a chi, si continua ad indicare trattative nuove e nuovi fallimenti. 

Magari sarà così, ma la qualità del lavoro fatto durante il calciomercato lo si vede alla fine della stagione, dove tutte le chiacchiere di oggi saranno dimenticate.