In tanti aspettavamo questo momento. Quello in cui avremmo potuto "abbracciare" i PentaCampioni, i nostri idoli, su un pullman scoperto, per festeggiare degnamente un traguardo che è già nella storia del nostro calcio. Trovare dei biglietti (soprattutto a prezzi "umani") all'interno della Juventus Stadium per la partita con la Sampdoria è quasi impossibile, ma molti (come me) avevano scelto di acquistare il biglietto aereo per essere lì, per strada, ad applaudire Buffon e compagni sul pullman scudetto, come sempre è stato, e come sempre dovrebbe essere. Invece no. Festa annullata per "evitare distrazioni in vista della Coppa Italia". La domanda è: possibile che nessuno, in società, prima di dire "Ok Allegri, annulliamo la sfilata, no problem!", si è chiesto: "Sì, ma con i tifosi come la mettiamo?". No, perché evidentemente noi tifosi siamo importanti solo fin quando compriamo magliette, biglietti per lo stadio o per il J Museum. Contiamo qualcosa solo se facciamo entrare soldi nelle casse del club, altrimenti chissenefrega. Ma c'è di più: pare che la ditta alla quale la Juventus si era rivolta per noleggiare l'autobus scoperto, aveva ricevuto il fax di annullamento già SABATO MATTINA, quindi prima della famosa sconfitta contro il Verona che avrebbe fatto infuriare Allegri e di conseguenza annullato la sfilata in centro città. Sono deluso. Non solo perché andrò a Torino per nulla, ma anche perché mi sento preso in giro: non c'è stato nessun preavviso per noi tifosi, nessuna comunicazione ufficiale da parte della società. Sono venuto a saperlo dalla tv. E come me, tanti altri fan amareggiati che avevano prenotato il viaggio non solo da ogni parte d'Italia, ma anche dall'estero (tipo alcuni miei "colleghi" dello Juve Club di Monaco di Baviera). Faremo chilometri inutilmente. E non ci vengano neanche a dire che "la festa è solo rimandata", perché sappiamo tutti come vanno queste cose: dopo la finale di Coppa Italia ci sarà il fuggi fuggi generale, c'è Conte che vorrà tutti i nazionali a Coverciano, e via così. Avremmo meritato più rispetto. O almeno, un po' di chiarezza da parte della società.