Ogni volta che leggo di un testa a testa tra Juve e Roma sul mercato, mi vengono in mente due trattative: quella per LEGROTTAGLIE e quella per ITURBE. Il primo, al Chievo, sembrava il nuovo Cannavaro. Moggi sfidò Baldini a viso aperto, quando vincemmo il corpo a corpo fummo tutti felici e soddisfatti. La Roma, se non ricordo male, "ripiegò" su Chivu. Sappiamo tutti come andò a finire: Legrottaglie uno dei più sopravvalutati difensori della Serie A moderna, Chivu uno che per anni è stato tra i migliori in assoluto. Poi, Iturbe. Sembrava un fenomeno pure lui. Milioni e milioni di euro che volavano. Conte lo voleva a tutti i costi, Marotta PER FORTUNA ha tentennato. S'è rivelato un bidone gigantesco, pagato a peso d'oro da Walter Sabatini. Ora, leggo del "nuovo Di Maria". Lo Celso. Classe 1996. L'80% del suo cartellino costa 15 milioni. Sta per partire un'asta. La risposta sul da farsi la affido a Peter Griffin: "MOMENTO, MOMENTO, MOMENTO, MOMENTO, MOMENTO!"