Qual è il limite che divide tifo e analisi obbiettive? E' difficile capire come certi opinionisti e giornalisti si esprimano con giudizi giustificativi per appoggiare tesi e asserzioni che sono solo castelli di carta.
Tutto questo servilismo, queste genuflessioni mentali, queste forme di assoggettamento al potere danno poco valore al loro lavoro.

Loro rappresentano l'eponimo di un allenatore ormai desueto, però se qualcuno osa mettere in discussione la sua operatività viene tacciato di lesa maestatis, dovrebbero rendersi conto della narcotizzazione e del quaternario modulo di gioco che la Juventus produce invece no.
E' altrettanto vero che è stato fatto un caravanserraglio mercantile anche per improvvisazioni caotiche per sistemazione di conti e bilanci.
Qui comunque si sta depauperando tutta la storia di questa gloriosa società, l'illuminismo scabro che viene profuso è una sicumera vacua.

Non si pretende da parte della società un acribia assoluta, ma un po' di discernimento sì.
La Juventus non può tralignare e gli intenti e le decisioni devono, o dovrebbero, essere pragmatiche e di buon senso.
La Juventus è sempre stata una grande realtà calcistica, non condanniamola ad una perniciosa decadenza.