Ero seduto sul divano a guardare Lazio-Napoli, passano appena 4’ dal calcio d’inizio e mi ritrovo catapultato nel passato. 

Zaccagni ha spinto la palla alle spalle di Meret e non solo, perché in me ha annunciato anche la partenza di un treno sul binario del pessimismo, a bordo del quale la mia mente inizia a viaggiare. Così come succede a Scrooge protagonista de “Il Canto di Natale” di Charles Dickens” anche a me passano a prendermi i tre fantasmi del passato. Il primo mi accompagna dinanzi a Kim, immobile davanti a Colombo, contro il Lecce il Napoli ha perso due punti e lo sconforto si fa sentire. Il  secondo fantasma mi accompagna sulla panchina della Lazio, la nostalgia prende il sopravvento e penso: “ebbene sì, colui seduto sulla panchina bianco-celeste, come allenatore lo conosco bene, palla avanti/palla indietro e così via, ad ubriacare gli avversari, a creare un’infinità di azioni gol finché il gol per la legge dei grandi numeri prima o poi arriva… quel gioco, in queste occasioni, mi manca.” 
Ecco l’ultimo fantasma, mi racconta delle notizie di Jorge Mendes, di quando  qualche anno fa avrebbe portato all'ombra del Vesuvio James Rodriguez e quest’anno forse Cristiano Ronaldo e perché no anche Keylor Navas…. 
Mi giro, il fantasma non c’è più, scompaiono anche J. Rodriguez, C. Ronaldo e K. Navas ma il dubbio che forse quest’ultimo avesse parato il tiro di Zaccagni, quello resta. 
Il treno prosegue, guardo il “replay”, Meret si distende, il tiro è angolato e il treno che viaggia sul binario del pessimismo inizia a rallentare. Siamo al trentaseiesimo minuto, Kvaratshkelia accelera, punta l’uomo, effettua una piroetta su se stesso e il palo t-r-e-m-a. Il treno arresta la sua corsa, si scende, dinanzi agli occhi ho un cancello con su scritto

KVARA-LANDIA. 
Inizia il divertimento, il risultato negativo parziale passa in secondo piano, la giocata del georgiano apre un altro scenario di gioco, lo sport diventa spettacolo, il risultato ormai è marginale, gli occhi e la mente sono concentrati sulla bellezza. È la giocata che spazza via il pessimismo, alimenta le speranze, e così l’euforia da parco giochi crea entusiasmo, tanto è che passano appena due minuti e Kim la pareggia.
Ma non è finita, siamo al sessantunesimo e siccome a KVARA-LANDIA il divertimento è assicurato, ci pensa proprio la “mascotte” del Parco, Lazio-Napoli: 1-2, il parziale è capovolto e i fantasmi del passato sono solo un ricordo lontano.   

Kvaratshkelia si conferma un capolavoro di mercato del Napoli. Ventuno anni, 301 minuti giocati, un assist e quattro gol e che gol! Il tutto ed altro che dovrà ancora arrivare, a soli (per il mondo del calcio) 10 milioni di €. Insomma, un parco giochi ed anche a buon prezzo.