Il Napoli, per la prima volta nella sua storia, ha giocato un quarto di finale di “Champions League”. Traguardo storico. 
Nel doppio confronto con il Milan non ha demeritato, fino all’ultimo minuto della gara la squadra partenopea ha tenuto viva la speranza di poter mettere di nuovo tutto in discussione.
È chiaro che alla fine ciò che conta è concretizzare le occasioni, e questo il Milan l’ha fatto meglio del Napoli. 

Non intendo, però, soffermarmi ad una semplice analisi, ma voglio andare ancora più nel profondo.
Le occasioni o le crei o te le concedono ed è chiaro che, se non si è in malafede, le occasioni concesse nascono dagli errori. 
Nello sport, in generale, ho sentito dire diverse volte: “vince chi commette meno errori”.
Analizzando bene il doppio confronto, gli errori decisivi non sono state solo le occasioni concesse, come ad esempio l'errore da cui nasce la cavalcata di Leao che va a servire l’assist per il gol di Giroud, ma lo sono state anche le occasioni sprecate, quelle non avute per concessione dell’avversario, ma quelle “fatte a mano” in casa Napoli e poi non capitalizzate, vedasi Kvaratshkelia che supera per ben due volte la doppia marcatura ed in aria di rigore non riesce a trovare il colpo vincente.
Ed ecco che si ritorna comunque alla conclusione che il Milan ha concretizzato di più rispetto al Napoli, bravi loro…

Analizzare nel profondo però, significa cogliere i dettagli, anche quelli più nascosti. 
Spesse volte, nel calcio si sente dire in riferimento a chi partecipa alla gara, "gli undici scesi in campo", che per ovvi motivi prendendo in considerazione i due schieramenti sono ventidue. 
La doppia sfida di cui stiamo parlando ben ricorda, però, che in campo non ci sono solo ventidue persone che si affrontano, ma in campo c’è anche l’arbitro, i suoi collaboratori di linea e per estensione ormai ci sono anche gli arbitri del “Var”. Pertanto chi potrebbe concedere occasioni o toglierle, sia chiaro mi riferisco sempre al mero errore, non è solo l’avversario, ma anche l’arbitro con i suoi collaboratori. 
Con questo affermo, e non aggiungo altro a tal proposito, che nella doppia sfida gli errori arbitrali hanno pesato molto di più da un lato che da un altro del campo. 
Il Napoli avrebbe potuto passare il turno senza errori arbitrali a suo danno? Chissà! Senza quegli errori non sarebbe cambiato nulla? Probabile!
Cogliendo quest’ultima domanda con risposta annessa, è chiaro che non voglio trovare delle scusanti all’eliminazione del Napoli dalla competizione, non intendo fare del vittimismo come a qualcuno piace definirlo, ma con quanto sopra affermato, intendo sottolineare il grande percorso fatto dalla squadra azzurra e il grande carattere e valore che ha dimostrato nella doppia sfida con il Milan e non solo. Perché, nonostante quegli errori arbitrali, ha giocato alla pari degli avversari, nonostante quegli errori arbitrali, ha tenuto viva la possibilità di qualificarsi per la semifinale, nonostante quegli errori, hanno sudato la maglia, nonostante quegli errori hanno emozionato i propri tifosi ed è per questo che vanno ringraziati ed è da questo che bisogna ripartire. 

Si passa da queste partite, per diventare…
Grandi!