Quest'anno sarà l'ottavo scudetto consecutivo e nel calcio moderno, in uno dei campionati più competitivi al mondo (checché se ne dica), è davvero un qualcosa di straordinario, un'impresa forse irripetibile.

Certo sarà difficile raggiungere i numeri dei campionati minori, dove ci sono sempre uno o due squadroni che senza alcun pudore divorano campionati su campionati; che dopo il decimo di fila anche il tifoso più scalmanato deve aver avuto la tentazione, forse inconsciamente, di gufare per la propria squadra (vedi il Rosenborg che dal '92 al 2004 ne ha vinti 13 di fila).

Eppure probabilmente è questo lo scenario che verosimilmente si affermerà in Italia nei prossimi anni: una Juve di un'altra dimensione, famelica divoratrice di campionati che non lascia nemmeno le briciole ad avversari che spendono e spandono, anche costruendo squadre senz'altro dignitose, ma che non riescono a carpire, a tirar fuori quel qualcosa in più, quell'elemento misterioso sfuggitole di mano sette anni fa e che non riescono più a comprendere.

Ma per trovare il bandolo della matassa non bisogna poi scervellarsi più di tanto, non è necessario scavare in fondo a chissà quale archivio o commissionare costosi dossier. Per capire perché la Juventus è destinata a vincere l'ottavo scudetto consecutivo bisogna semplicemente aprire gli occhi e notare che quest'anno in campo c'è un nuovo numero 7. Ebbene al mondo ci sono pochi calciatori che, per qualità tecniche, fisiche e carisma sono in grado di "spostare gli equilibri". Ci aveva provato il Milan un anno fa ma evidentemente sbagliando qualche calcolo; ci hanno provato Marotta e Paratici quest'anno e sono riusciti a portare in Italia il simbolo del Real Madrid, colui che assieme a Messi è da anni il calciatore più forte al mondo.

Si è discusso molto su questa straordinaria operazione di mercato e più o meno tutti convengono su una motivazione preminente: la Juve vuole alzare la coppa dalle grandi orecchie. Certamente con in campo uno che ha vinto 5 Champions League i bianconeri diranno ancora una volta la loro nella massima competizione mondiale per club, ma il vero motivo di questa mossa è da ricercarsi non nel breve bensì nel medio-lungo termine. Con l'acquisto di Ronaldo la Juventus ha rafforzato ancora di più la propria posizione dominante in Serie A ravvivando e rigenerando un ambiente che dopo sei anni di vittorie aveva iniziato a mostrare segni di cedimento vincendo l'ultimo campionato in maniera oltremodo sofferta.

L'unica società che sembra aver capito il segreto dello strapotere bianconero guarda caso è la sua eterna rivale, l'Inter. E' in quest'ottica che bisogna analizzare la catastrofica vicenda Modric: per recitare il ruolo di anti-Juve in modo credibile serviva una incredibile operazione di mercato in stile Ronaldo. Be' sappiamo tutti come è andata a finire. Il bravo Ausilio ci proverà ancora ma almeno per un altro anno rimarrà inerme di fronte all'ottima coppia Paratici-Marotta.