Ho sempre preferito gli anni pari perché sapevo che a giugno la nazionale avrebbe disputato o un Mondiale o un Europeo, nel mio inconscio non avevo mai pensato che si sarebbe potuto giocare anche senza l'Italia. Per chi ama questo sport, per chi come me non può farne a meno sono giorni tristi. Un mio collega mi ha detto: "Ci sono cose peggiori nella vita". Vero, verissimo, ma sportivamente parlando questa è una mazzata, magari non inaspettata, ma fa male. 

A giugno per la prima volta assisterò ad un Mondiale senza ascoltare l'Inno di Mameli. Non mi ritroverò con gli amici per vedere la Nazionale, niente pizza, birra e discussioni riguardo ai convocati, niete bandiere tricolore appese sui balconi, niente di tutto ciò.

Ventura è stato esonerato e Tavecchio verrà riconfermato. Tutto finirà qui. Tanto sabato riparte il campionato e la Nazionale passerà in secondo piano, i giornali avranno altro a cui pensare, da venerdì si parlerà del derby di Roma o di Napoli-Milan e così via. Il problema Nazionale verrà rimesso sotto la lente d'ingrandimento a giugno, a campionato finito.
O magari no, potrebbe bastare un nome di spessore per tenere le acque calme e fare finta che il problema sia risolto.