Questa è la domanda a cui ancora non sono riuscito a dare una risposta. Può essere un fantasy game? Può essere una virtual reality? Può essere, molto più semplicemente, una naturale evoluzione del fenomeno che lo ha portato a modificarsi nel tempo, subendo diverse evoluzioni e molteplici cambiamenti, per seguire i mutamenti e le trasformazioni della società e dei soggetti che vi giocano.

Sono i giorni trascorsi sotto il sole cocente delle lunghe vacanze estive, passeggiando sulla sabbia rovente o godendo della frescura della leggera brezza sotto l’ombrellone in riva al mare, che si inizia a riflettere e ragionare sulla costruzione della squadra dei sogni, sulla scelta di quegli undici fenomeni, che ti permetteranno di puntare dritto al trionfo, di salire agli onori della cronaca.

E’ proprio nel rilassato trascorrere di quelle giornate che, attraverso il rintocco lento delle ore che accompagna il tanto sospirato riposo dopo un anno sopra i banchi di scuola tra interrogazioni e compiti in classe, si sfogliano tutti i giornali sportivi, si seguono tutti i notiziari di sky sport 24, si leggono tutti i siti di calciomercato alla ricerca del colpo ad effetto, alla ricerca dell’acquisto a sorpresa che possa fare la differenza, alla ricerca di quel fuoriclasse simbolo che nel campionato che sta da lì a poco per iniziare possa sovrastare tutti gli altri come un novello “primus super pares”, scelto tra quei pochi eletti che non possono mancare in una rosa vincente.

Sono giorni davvero intensi, giorni in cui la profonda indecisione sulle scelte da fare ti porta a delle complesse riflessioni, momenti di totale assenza in cui ti dissoci dalla realtà che ti circonda ed inizi a cercare la differenza tra le varie scelte possibili derivanti dai diversi modi di concepire la filosofia del torneo, giocare a “scontri diretti”, a “somma punti” o all’ultima frontiera del “torneo F1”, significa studiare delle strategie completamente differenti sul mercato da impostare, sui giocatori da acquistare e sui crediti da riservare ai quattro fondamentali ruoli del fantacalcio.

Le variabili che entrano in gioco nei diversi modi di concepire il fantacalcio, che prima abbiamo semplicemente elencato, sono molteplici e in funzione della scelta della tipologia di torneo hanno un peso sul suo svolgimento completamente diverso, tanto da influenzare scelte e strategie per affrontare al meglio la sfida.

Giocare uno stesso torneo nei tre differenti metodi probabilmente porterebbe ad altrettanti diversi vincitori proprio perché il fantacalcio non è una scienza esatta; quindi trascorrere ore e giorni di vacanza ad informarsi, a confrontare statistiche, a vedersi amichevoli per macinare punti e magari, alla fine, ritrovarsi con un pugno di mosche, con un immeritato secondo posto in classifica e una generale sensazione di essere stato scippato di qualcosa di tuo.

Seguire ogni trasmissione di “enfatici” consigli di giornata, puntare su ogni scommessa che possa fare la differenza, trascorrere gran parte del sabato mattina a studiare le statistiche o le probabili formazioni diventano assolutamente ininfluenti ai fini della vittoria se il metodo di gioco ci destabilizza i piani e rovescia la classifica finale. E perfino chi ha i migliori calciatori della stagione si sente derubato di un titolo che se si fosse giocato con un altro metodo sarebbe arrivato con largo anticipo.

“Scontri diretti”, “somma punti” o “torneo F1”, in fin dei conti non è altro che una scelta, una delle tante che devono essere fatte per creare e gestire un torneo di fantacalcio, figlia di una filosofia di gioco che sarà sempre alla base del più bel “fantasy game” sul calcio dopo il calcio stesso.