I sogni sono risorse vitali, tanto speciali che, da immateriali quali sono, possono divenire qualcosa di concreto. Uno dei più grandi poeti della musica italiana, Fabrizio de André, diceva che un uomo senza sogni, utopie e ideali sarebbe un animale mostruoso: un cinghiale laureato in matematica. Ecco, questo è il concetto: sognare è puro, semplice e non costa nulla, ma la forza dei sogni ci spinge a raggiungere traguardi magici, talvolta impensabili.

SOGNANDO MESSI E CRISTIANO - In giro per il globo, molti ragazzi crescono sognando di divenire calciatore, nel mito dei loro beniamini. Sono proprio i giovanissimi i primi a schierarsi in una delle fazioni del duraturo binomio Messi-Ronaldo. Chi sceglie l'argentino per il suo talento, la sua tecnica cristallina e le sue giocate limpide; chi invece si pone a favore del ragazzo - ora uomo - nato a Funchal, amando il duro lavoro e la perenne fame di essere il migliore. In mezzo a questa spaccatura c'è la linea dei sogni, che accomuna entrambe le parti: quale piccolo appassionato non sognerebbe di incontrare il proprio idolo, poter scambiare qualche parola con lui e scattare un selfie assieme? Un istante piccolo, apparentemente insignificante, ma che in questa semplicità, racchiude una quantità enorme di gioia, un'emozione irraggiungibile: cuore a mille e occhi lucidi, increduli.

CR7 L'ACCHIAPPASOGNI - Talvolta, guardando delle partite della Juventus, qualche tifoso, anche appartenente ad un altro credo calcistico, invade il campo e corre verso un unico obiettivo: Cristiano Ronaldo.
Molti vengono fermati dagli steward, ma alcuni riescono a sfuggire, in un attimo di distrazione, specialmente se bambini. È stato così per un fortunato ragazzino di Singapore, che è riuscito ad entrare nella panchina della Juventus, dove riposava l'eroe Cristiano dopo una partita degna di nota, condita da una rete. 
Per un'operazione eccezionale, il fanciullo necessitava di un complice eccezionale, così, a permettergli l'ingresso nella panchina dei campioni è stata proprio la guida degli stessi: Maurizio Sarri.
Giunto sul terreno di gioco, il giovane ha puntato subito la poltroncina del talento portoghese: quest'ultimo lo ha accolto con il sorriso e lo ha fatto sedere sulle proprie cosce. In quel momento, le telecamere inquadrano la scena, i maxi schermi la mostrano allo stadio e tutti cominciano ad applaudire e a gioire per il loro compaesano, che ha avverato il proprio sogno.
Perché, in fondo... i sogni sono il nostro motore di vita.