Parliamoci chiaro: il calciomercato sta cambiando drasticamente, andando a toccare sempre più la burocrazia ed enormi giri di denaro. Ogni trasferimento diventa un infinito argomento di cronaca, entrando nell'occhio della stampa per settimane e settimane. Sono moltissimi gli articoli, ad esempio, sul 'caso Lukaku', argomento dell'estate: il bomber belga è nel mirino dell'Inter e vorrebbe partire, ma il Manchester United continua a restare fermo sulle proprie cifre, attorno agli 80 milioni.

Non è più il calciomercato degli anni Settanta-Ottanta, come non è più quel calcio. Ai tempi, il nostro amato pallone rotolava sul prato in maniera genuina: i soldi in circolo erano assolutamente meno e anche le squadre di medio-bassa classifica potevano sognare colpi fenomenali.
Lo si può affermare dai trasferimenti da urlo di Maradona al Napoli, reduce da un dodicesimo piazzamento, o del Galinho Zico all'Udinese.

Quello di oggi è il mercato dei traffici di denaro, dei giocatori usati come merce di scambio, per tornare al baratto dei Sumeri, e della legge del più forte, modificata in legge del più ricco.
È il mercato dell'egemonia della Premier League, dove anche una compagine modesta come il Newcastle può permettersi di spendere 45 milioni per un centravanti ancora grezzo come Joelinton, per la fortuna dell'Hoffenheim.
È il mercato del Fair Play Finanziario, discutibile ago della bilancia, che spesso fa i favori delle grandi del calcio attuale, a discapito di squadre come Milan e Inter, top club storici ora in rifondazione e costante rivoluzione. 
È il mercato dei potentissimi emiri arabi, padroni del calcio di oggi, la cui mano invisibile - riprendendo i concetti di Adam Smith - sta cambiando le regole del gioco.
È il mercato di chi gioca al rialzo e chi al ribasso, di chi vuole uno sconto e chi, invece, vorrebbe qualcosa in più.
È il mercato dei club obbligati a vendere pezzi pregiati e dei club costruiti per vendere giovani fenomeni.
È il mercato delle valutazioni spropositate e degli affari incredibili, contro ogni cifra e pronostico, come il passaggio Fekir al Betis.

È un mercato sporco, talvolta, e dai tanti bizzarri risvolti, ma noi continueremo a seguirlo e raccontarlo, perché, in fondo, il calcio è la nostra enorme passione.