Javier Aldemar Zanetti o più semplicemente Pupi nasce a Buenos Aires il 10 Agosto 1973. Si appassiona al calcio all’età di 5 anni a seguito della vittoria dell’Argentina nel campionato mondiale del 1978. Incomincia a tifare Indipendiente dove nel 1982 inizia a giocare. Dopo essere sceso per sette anni in campo tra le file dei Diablos Rojos, i dirigenti ed i tecnici della squadra decidono di tagliarlo fuori perché troppo piccolo e debole sotto l’aspetto fisico. Dopo un anno di inattività, il fratello Sergio, lo convince a tornare a giocare riniziando la sua carriera nel Tallares. Nelle giovanili del Tallares gioca da centrocampista in quarta divisione, dove grazie alle sue ottime prestazioni ottiene un contratto da professionista. Esordisce nel calcio dei professionisti il 22 agosto 1992 subentrando all’80’ a Angel Frates. Il debutto da titolare avviene solamente tre giornate dopo. Nell’estate del 1993, a vent’anni approda al Banfield, dove indossa per la prima volta la maglia numero 4. Titolare per due campionati viene convocato nella nazionale argentina. Nel 1995 arriva la chiamata dall’Europa: il neo presidente Moratti lo vuole per la sua squadra: l’Inter. Arrivato in nerazzurro, di contorno a quello che doveva essere il vero grande acquisto Rambert, l’allenatore Ottavio Bianchi decide di puntare su di lui. Molto presto diventa uno dei punti fermi della squadra conquistando anche la tifoseria. Nel 1998 arriva il primo titolo con la maglia nerazzurra: la coppa Uefa dove Zanetti realizzò la rete del momentaneo 2-0 (la partita finisce 3-0 con gol di Zamorano, Zanetti e Ronaldo). Nel 1998 indossa per la prima volta la fascia da capitano al posto di Giuseppe Bergomi. È l’anno dopo che però, con il ritiro di Bergomi Zanetti, all’età di 26 anni, diventa il capitano dell’Inter sotto la guida tecnica di Marcello Lippi. Nel 2002 sotto la guida tecnica di Héctor Cùper, Zanetti ha la sua più grande delusione calcistica, infatti il 5 maggio 2002 con la sconfitta per 4-2 contro la Lazio la squadra perde lo scudetto all’ultima giornata finendo addirittura terza in classifica. Nel 2004-2005 iniziano le gioie per il capitano nerazzurro sotto la guida tecnica di Roberto Mancini, dopo aver concluso il campionato al terzo posto e riportato un trofeo nella bacheca nerazzurra dopo sette anni: la coppa Italia. L’anno successivo la squadra di Pupi dopo aver conquistato la supercoppa Italiana a discapito della Juventus, arriva di nuovo al terzo posto e vince la coppa Italia. A seguito di Calciopoli, questi ultimi due scudetti vengono assegnati all’Inter e revocati alla Juventus. Nella stagione 2006-2007 iniziano le vittorie sul campo di Zanetti con la vittoria della supercoppa Italiana, seguita dalla vittoria del campionato Italiano. Nella stagione successiva inizia la stagione con una sconfitta in supercoppa Italiana contro la Roma, ma finisce con la vittoria in campionato, dove il capitano risulta decisivo nello scontro diretto contro la Roma con il pareggio con un destro dal limite dell’area. A fine stagione il tecnico jesino si dimette e subentra il tecnico portoghese Josè Mourinho. La prima stagione con Mourinho allenatore si conclude come quella appena passata vittoria in supercoppa Italiana ai rigori dove Zanetti sega il rigore decisivo, vittoria in campionato, sconfitta in Champions League e sconfitta in Coppa Italia. La stagione 2009-2010 si apre a Pechino con la sconfitta in supercoppa Italiana contro la Lazio per 2-1. La vittoria in coppa Italia, quella in campionato e la Champions League sanciscono il dominio della squadra nerazzurra sull’Europa. Zanetti in finale di Champions League disputa la sua settecentesima partita con la maglia dell’Inter. Gli ultimi anni della sua carriera iniziano con la vittoria in supercoppa italiana, la vittoria nel mondiale per club e quella in coppa Italia. Durante la stagione diventa il giocatore più anziano ad aver segnato una rete in Champions League a 37 anni e 71 giorni. In semifinale di coppa Italia gioca la partita numero 1000 della sua carriera da professionista. Il 20 settembre 2011 Zanetti supera il record di presenze del precedente capitano nerazzurro Bergomi con 757 presenze. Il 28 settembre festeggia il suo record di presenze con la maglia dell’Inter con una festa alla terrazza Martini di Milano dove fu presentato nel 1995. Il 3 dicembre gli viene comminata la sua prima espulsione in Serie A da parte dell’arbitro Andrea Gervasoni per somma di ammonizioni. In Champions League, il 27 settembre, stabilisce il record di 78 presenze nella competizione con la fascia da Capitano, superando Paolo Maldini, il 18 ottobre raggiunge la presenza numero 100 nella stessa competizione. Il 7 ottobre 2012 disputa la sua 45° stracittadina superando Bergomi a quota 44 presenze. Il 21 aprile gioca la sua 1100 partita consolidando la sua quarta posizione tra i giocatori con più presenze in assoluto. Nel corso della stagione 2013-2014 l’ultima della sua carriera, diventa il decimo giocatore più anziano di tutti i tempi in Serie A a 40 anni e 113 giorni. Si ritira dal calcio giocato dopo ventidue anni di carriera, diciannove dei quali trascorsi all'Inter: in maglia nerazzurra Zanetti è sceso in campo 857 volte, in 813 occasioni è partito da titolare (venendo sostituito solamente in 42 partite), giocando per un totale di 73.284 minuti e segnando 21 reti. Con la nazionale argentina non ha altrettanta fortuna in quanto non riesce a vincere neanche un trofeo. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Zanetti partecipa a varie iniziative sociali dell'Inter in giro per il mondo come le partite di Inter Forever insieme a Francesco Toldo e altri ex interisti. Il presidente dell'Inter Erick Thohir lo nomina vice presidente del club nerazzurro, con un contratto fino al 2016.