Di Donnarumma dovremo ancora parlare; perché un tifoso rossonero come si deve, quella cosa lì, non l'ha ancora digerita.
Ma intanto arrivano ottime notizie dall'Europeo. La mala uscita della Turchia, con zero punti, un goal fatto contro la Svizzera e 8 subiti, benché ratifichi l'idea che la squadra di Şenol Güneş si ponesse come fanalino di coda del girone - Italia settima del ranking Fifa, Svizzera tredicesima, Galles diciassettesimo e Turchia solo ventinovesima; e statistiche dei turchi negli ultimi anni che lasciano molto a desiderare -, lascia comunque un profondo senso di incompiuto dei Sultani. E lo lascia ancora di più per Çalhanoğlu, che alle chiamate di Maldini per un rinnovo del contratto ha prima chiesto un sostanzioso adeguamento, poi ha sostanzialmente fatto capire di voler attendere l'Europeo, e ancora di più una sua super prestazione, per poi poter ridefinire i termini e venire a batter cassa.
E invece?
E invece il suo super Europeo si è risolto in zero goal, un assist per il bel tiro di İrfan Can Kahveci contro la Svizzera, due ammonizioni e poco altro.
Ci dispiace per la sua uscita? Nì, e per due motivi. Il primo è che quest'anno si avverte un punto di svolta che i tifosi milanisti attendevano da tempo, e, per motivazioni varie, ha richiesto una presa di responsabilità da parte di tutti i giocatori: in entrata, confermati, in uscita. 
Donnarumma, abbiamo visto com'è andata.
Çalhanoğlu è stato sicuramente utile alla causa rossonera, ma ha dato sempre la sensazione di essere un grande lavoro in corso, con buone risposte nell'annata 2020/21 - in cui tutta la rosa si è rivalutata; e di questo va dato atto a presidenza e mister - e lacune in quelle precedenti.
Quindi, per lui è il momento della scelta: dentro o fuori. 
Maldini dimostra ancora una volta di aver vinto un braccio di ferro: e questo varrà per le discussioni dei contratti in essere, dei quali il primo è quello di Kessié, e per il mercato in entrata.

Çalhanoğlu ha dimostrato di non meritare lo stile-Milan, Maldini sì. E questo ci fa dire che se il turco vorrà continuare con noi, bene, non sarà il primo figliol prodigo della storia; sennò, addio, non sarà il primo mancato rimpianto della storia.