Una rondine non fa primavera, ma chi ben comincia...
Federico Bernardeschi si candida prepotentemente per il ruolo di nuovo fantasista e numero 10 della Nazionale e della Squadra più titolata d'Italia, stesso percorso di Roberto Baggio, dai rivali della Fiorentina alla prestigiosa maglia bianconera, stesso inserimento nella Juventus di Del Piero cresciuto dietro le grandi spalle di un altro 10 (Ieri Baggio oggi Dybala), ma non è tutto.
Bernardeschi ricorda i suoi predecessori anche per movenze in campo, dribbling, ruolo e abilità sui calci di punizione, tutto questo ovviamente non basta per essere un Baggio o un Del Piero ma il pensiero cade inevitabilmente su questa paragone.

Serve ancora tempo per dare sentenze definitive, la stessa stagione in corso sarà un banco di prova importante, presto la Juventus avrà seriamente bisogno del miglior Bernardeschi e lui avrà solo 2 possibilità, farsi trovare pronto o restare solo un buon giocatore utile alla causa ma senza le qualità e le spalle larghe per trainare la squadra e rappresentarne il leader per i prossimi anni.
Non è un ruolo facile, Pogba e Dybala insegnano quanto quella maglia pesi maledettamente tanto, Dybala appunto, la consacrazione di Bernardeschi passa anche da lui, una sua cessione spianerebbe la strada a Federico, ma perché no, anche una sua permanenza.
Se Del Piero è cresciuto con Zidane, non c'è nessun motivo per il quale Bernardeschi non possa farlo con Dybala, magari un Dybala che di sua spontanea volontà decide di cedere la 10 a Bernardeschi ma nello stesso tempo di sposare la Juve con un contratto a lungo termine, potrebbe essere la consacrazione di entrambi.
Bernardeschi come nuovo Del Piero, e Dybala come il CAMPIONE maturo che sposa il progetto del suo club rifiutando i milioni esteri di una gloria apparente, dimostrando come il Campione rende prestigiosa una maglia (Zidane con la 21) e non il contrario.
Che il tempo dia la sua sentenza.