Inter-Juventus rimarrà nella mente di molti per qualche settimana, purtroppo non per la partita di per sé in quanto vivace solo a tratti, ma per quel che è successo dopo.

Il risultato dice parità, con la squadra padrone di casa che forse avrebbe meritato qualcosa in più vista la prestazione. Il gran gol del Ninja Nainggolan (su incertezza dell'ottimo Szczesny) apre le marcature, poi ci pensa il solito fattore CR7 a sistemare le cose con una rasoiata imprendibile per Samir Handanovic. Qualche occasione da ambo le parti e la partita si conclude con gli applausi del pubblico di San Siro che, con un pareggio, vede la propria squadra aggiungere un ulteriore tassello per raggiungere l'obbiettivo stagionale: conquistare la Champions League.

La Juventus ha onorato il match, e come non farlo visto che questa per i tifosi di entrambe le squadre non è solo una partita; ma quella che lascia ancora una volta perplessi è proprio la prestazione offerta dalla vecchia signora. Essendo chi scrive un tifoso bianconero, le partite di quest'anno le ha seguite tutte ed al netto della straordinaria rimonta in casa con L'Atletico Madrid (e poche altre) la formazione di mister Allegri non ha mai pienamente convinto sul piano del gioco (fattore che unisce questi ultimi anni le stagioni della Juventus).
L'effetto Cristiano, inutile dirlo, si è sentito; basti pensare che nelle ultime 3 partite di Champions League è l'unico ad essere andato a segno. Questo ha portato però a modificare il gioco della squadra bianconera? Io credo di no, certo il numero di palloni che arriva al fenomeno portoghese è elevato, e qualche compagno (Dybala n.d.r.) ne ha risentito; ma quello che ho sempre sostenuto è che se un giocatore è un fuoriclasse, la presenza ingombrante di un compagno non lo deve oscurare ma mettere in risalto (ma questo è un altro discorso).

Tornando al derby d'Italia di ieri sera, quello che ha colpito di più è sicuramente il post partita. Lele Adani è un buon opinionista, sicuramente di calcio è molto "acculturato"; c'è da dire però, che fare l'opinionista e fare l'allenatore sono due cose ancora ben diverse, e questo credo è l'unico punto a favore di Max Allegri nella discussione post gara.

Non è la prima volta che l'allenatore toscano ha un battibecco in televisione, basti pensare a quella di qualche anno fa con il maestro Arrigo Sacchi. Francamente, tutte le volte che ha avuto da ridire non ha mai fatto bella figura. In entrambi i casi citati è passato per arrogante, il che, al netto della comprensibile tensione di un post partita, non è accettabile visto comunque il ruolo che ricopre e l'esempio che dovrebbe dare.

Non ci si può permettere di zittire una persona sulla base dei titoli vinti, non si può dare dell'incapace (non esplicitamente ma fatto capire) ad un ex calciatore che di mestiere deve raccontare ciò che avviene in campo. Max Allegri ieri non ha fatto una bella impressione, quello che però è interessante è cercare di capire il motivo per cui ha sbottato.

Una squadra che ha appena vinto l'ottavo scudetto di seguito con 5 giornate di anticipo dovrebbe essere un ambiente sereno, che pensa ad onorare le partite restanti e far giocare magari chi ha giocato meno durante l'anno (o far esordire giovani primavera); ecco perchè credo che sotto ci sia qualcosa; vuoi i malumori generali all'interno della tifoseria o l'ennesima eliminazione in Champions, fatto sta che il mister della vecchia signora non è sereno.
Subito dopo il match casalingo contro l'Ajax il presidente Andrea Agnelli ha rasserenato l'ambiente confermando il tecnico per la prossima stagione, che sia cambiato qualcosa in questi termini? Non ci resta che aspettare il famoso incontro e vedere cosa succede.