'Va bene tutto, ma Cristiano quando arriva?'
Deve essere questa una delle domande che più tormenta il tifoso juventino in questo periodo; lo sa bene chi scrive, il quale aspetta con ansia nuove notizie controllando ossessionatamente le ultime di calciomercato su ogni canale disponibile.
La portata di questa operazione la conosciamo, sappiamo cosa può significare per la Juventus in primis e più in generale per il calcio italiano, il quale da troppi anni ormai ricopre un ruolo di secondo piano in tema di appetibilità rispetto ai massimi campionati europei. Ad oggi non sono state rilasciate dichiarazioni dai vertici della Continassa i quali giustamente, tengono una attenta posizione di cautela. Quando si parla di investimenti complessivi vicini ai 500 milioni di Euro francamente, non potrebbe essere altrimenti.

Questo breve articolo vuole per l'appunto spostare un attimo l'attenzione (o almeno provarci) da una delle più importanti trattative degli utlimi anni all'operato di chi questa trattativa la sta conducendo.
E' il 19 maggio 2010 ed un giovanissimo Andrea Agnelli figlio di Umberto, viene nominato presidente della Juventus. Squadra che ha imparato ad amare nel corso della sua giovinezza e per la quale ha ereditato proprio dal padre e dallo zio Gianni una profonda passione. La situazione iniziale non è certamente delle migliori, dalla serie B del 2006/2007 al settimo posto della stagione 2008/2009 la vecchia signora sembra essersi fermata, ancora senza forze per ritornare quella vincente di un tempo; ma è proprio in questo momento che qualcosa si innesca.
E' l'anno in cui vengono ultimati i lavori dello Juventus Stadium (primo stadio di proprietà in Italia), è l'anno in cui torna ad allenare la Juventus un ex capitano, Antonio Conte, è l'anno definito dal Presidente stesso della Rinascita bianconera.

Tutto ciò che è avvenuto da quella stagione sino ad oggi, lo sappiamo tutti. La Juventus è tornata tra le società più importanti in Europa e nel mondo, ha saputo stare al passo con l'evoluzione che ha interessato questo sport, basti pensare alla modernità dello stadio, delle strutture (in ultima la nuova bellissima sede/centro sportivo della Continassa), la capacità nel comparto commerciale e di marketing, la gestione finanziaria (che dal lato sportivo si è tradotta in acquisti a parametro zero e l'ottenimento di numerose plusvalenze); insomma dal 2010 ad oggi c'è stata una valorizzazione ed uno sviluppo del marchio impressionante. Tutto questo è stato fondamentale per ridurre a mano a mano il gap economico  con le maggiori potenze europee che, manovrate da ingenti capitali, sembravano inarrivabili.

Se la Juventus è riuscita in tutto questo grossa parte del merito va a chi questa società la gestisce, a chi la vive e a chi tutti i giorni, magari senza mai comparire, la rende grande.
Un tifoso non può che essere orgoglioso di quanto Agnelli, Nedved, Marotta e Paratici sono riusciti a fare, ed è per questo che a prescindere da come andrà la trattativa su CR/ Presidente, suo papà e suo zio non potranno che essere orgogliosi di Lei.

D.M.