Il Napoli in queste prime tredici giornate di serie A si è imposto insieme al Milan e all'Inter, detentore dello scorso titolo, come una delle squadre maggiormente accreditate per la vittoria finale del campionato corrente. La squadra allenata da Spalletti sta brillando e lo possiamo notare dai numeri impressionanti ottenuti in questo primo scorcio di campionato, nonostante il quinto posto dell'anno precedente: la miglior difesa con soli 7 gol subiti, tenendo una media di 2 reti segnate a match. La prima sconfitta è arrivata solo nell'ultima giornata in un rocambolesco 3 a 2 nello scontro diretto a Milano con l'Inter di Simone Inzaghi, quindi non proprio contro l'ultima in classifica.
Analizziamo però i motivi per cui la squadra partenopea potrebbe incontrare maggiori difficoltà nel proseguo del torneo, senza contare che il Tricolore manca sotto le pendici del Vesuvio dal lontano 1990.

Ahi ahi Osimhen. Probabilmente per mister Spalletti la vera sconfitta del match di San Siro è stato il brutto infortunio accorso al suo micidiale centravanti nigeriano Victor Osimhen che ha riportato delle fratture multiple scomposte dell’orbita e dello zigomo sinistro, in uno scontro con Skriniar, per cui è stato operato e che non gli permetterà di scendere in campo per almeno i prossimi 90 giorni. L'attaccante dovrà saltare anche la Coppa d'Africa che lo avrebbe dovuto vedere scendere in campo come protagonista con la sua nazionale nel mese di Gennaio. Quindi oltre il danno la beffa, visto che potrà essere sostituito da Petagna, non proprio una macchina da gol, oppure dalla bandiera Mertens, che ormai sta affrontando una fase discendente della carriera tra panchine e poche reti segnate. Il Napoli, con lui titolare, è decisamente un'altra squadra visto che nessuna delle due punte di scorta può garantire la velocità, la presenza in area di rigore e la potenza che solo il fenomeno Victor poteva assicurargli. Questa assenza comporterà per l’ottimo tecnico toscano numerose notti insonni.

La Coppa d'Africa. Tornando sul tema della Coppa d'Africa, la squadra partenopea nel mese di Gennaio, periodo cruciale per il cammino in Campionato, sarà costretta a fare a meno di due pilastri che dovranno volare in Camerun: Andrè-Frank Zambo Anguissa e Kalidou Koulibaly. Anguissa è arrivato negli ultimi giorni del mercato estivo con un'operazione magnifica conclusa dal DS Giuntoli, considerata la caratura del giocatore: un prestito per soli 500.000 euro con un diritto di riscatto fissato a 15, che verrà quasi sicuramente esercitato. In poco tempo si è fatto notare come giocatore imprescindibile nel centrocampo azzurro guadagnandosi un posto da titolare inamovibile accanto a Fabian Ruiz. Le sue qualità sono uniche nella rosa visto che abbina una forza fisica (184 cm X 81 kg) a una buona tecnica di base, caratteristiche che lo portano ad essere un magnifico ruba-palloni con una buona capacità di smistare la palla per far ripartire l'azione rapidamente. Tutto ciò gli permette di garantire quella copertura necessaria a Fabian per dare maggiore qualità in avanti. Invece Koulibaly è da anni tra i migliori centrali non solo della Serie A ma dell'intero panorama europeo. E' arrivato in punta di piedi quando ancora Rafa Benitez era l'allenatore, e nonostante le sirene dei maggiori top team europei il Presidente de Laurentiis ha resistito ad ogni tipo di avance facendolo diventare un senatore dello spogliatoio napoletano. E' un giocatore di cui nessun allenatore farebbe a meno e sicuramente la sua sarà un'assenza che definire gigantesca è dire poco. Entrambi saranno fuori per almeno un mese e la preoccupazione di tutta la società è che tornino fuori forma viste le tante partite, i lunghi viaggi e il cambiamento climatico e di temperatura che troveranno al loro arrivo in Camerun, senza contare delle possibili infezioni da Covid-19 che sono sempre dietro l'angolo.

La grana Insigne. Si può sicuramente dire che Spalletti non è stato fortunato nel trovarsi all'interno di determinate dinamiche con i Capitani delle sue ultime 3 squadre: nella Roma ha dovuto gestire gli ultimi due anni di una leggenda come Francesco Totti, all'Inter ha dovuto convivere con i problemi tra Icardi e i suoi tifosi con l'ingombrantissima figura della moglie-manager Wanda Nara e ora al Napoli si è trovato in mezzo alle discussioni sul rinnovo del contratto, in scadenza tra meno di un anno, tra Lorenzo Insigne e quell'osso duro di Aurelio de Laurentiis. La storia d'amore tra il Napoli e Insigne è iniziata dalle giovanili fino ad arrivare al ruolo di capitano con la prima squadra, rendendolo una vera leggenda per la città. Dopo un Europeo vissuto da assoluto protagonista nella vittoria italiana, le richieste del numero 24 campano sono molto più alte dell'offerta di 3,5 milioni recapitata dal club, visto anche che oramai, arrivato alla soglia dei 31 anni, per ragioni anagrafiche sarà probabilmente l'ultimo grande contratto della sua carriera. Le sue prestazioni in questo primo scorcio di stagione non sono state entusiasmanti, nonostante la fiducia incondizionata del mister, ha collezionato solamente 12 partite da titolare in campionato in cui è stato sostituito per ben 11 volte, ha segnato solo 4 gol esclusivamente su calcio di rigore e soprattutto ne ha sbagliati 3. Di certo non un inizio molto brillante per il capitano azzurro su cui peserà psicologicamente il macigno del rinnovo del contratto che non lo porta ad essere libero sul campo di gioco.