L’11 Gennaio 2015 in occasione di un derby la Curva Sud espose una coreografia accompagnata dalle seguenti parole:” Figli di Roma, capitani e bandiere… questo è il mio vanto che non potrai mai avere” con i ritratti di 15 capitani giallorossi nati a Roma: Attilio Ferraris, Giorgio Carpi, Mario De Micheli, Rodolfo Volk, Fulvio Bernardini, Guido Masetti, Amedeo Amadei, Giacomo Losi, Giancarlo De Sisti, Giuliano Taccola, Francesco Rocca, Agostino Di Bartolomei, Bruno Conti, Giuseppe Giannini, Francesco Totti, Daniele De Rossi. Non è comune per una squadra avere tutti questi giocatori nati nel vivaio che riescono ad imporsi nel grande calcio.

Concentrandoci negli ultimi 20 anni grazie al lavoro dell’allenatore della Primavera Alberto De Rossi coadiuvato proprio da Bruno Conti, con il ruolo di responsabile del settore giovanile, la roma si è aggiudicata 3 scudetti, 2 coppa italia e 2 supercoppe italiane, ma soprattuto ha lanciato un’infinità di calciatori nel calcio dei grandi e che non hanno avuto solo il ruolo di comparse.

Lo stesso Mourinho quest’anno è stato salvato contro il Genoa dal giovane Felix Afena-Gyan e ha fatto giocare Darboe (lanciato da Fonseca l’anno precedente), Bove e Zalewsky senza scordarci di Calafiori che è il secondo anno che è in pianta stabile in prima squadra.

Solo quest’anno in serie A molti giocatori cresciuti a Trigoria hanno acquisito un ruolo importante, analizziamo i migliori 5 del torneo:

  • Lorenzo Pellegrini: seguendo le orme di Totti e De Rossi, il neocapitano giallorosso ha ormai acquisito il ruolo di giocatore simbolo della squadra capitolina. Ora è frenato da un infortunio che lo terrà fuori fino a Gennaio, ma prima di questo intoppo il suo ruolino di marcia recitava: 18 partite in tutte le competizioni condite da 8 gol e 3 assist. Niente male per un centrocampista che a 25 anni ormai sta facendo vedere il salto di qualità. Esordisce nel 2015 con Rudi Garcia per poi andare 2 anni in prestito al Sassuolo a farsi le ossa, ritorna a casa nel 2017 decidendo poi quest’anno di rinnovare il proprio contratto fino al 2026 con l’intenzione di legarsi “a vita” a Roma. Un gran bel giocatore di cui godrà anche la nazionale azzurra che non lo ha potuto portare all’Europeo per via di un fastidioso problema muscolare che lo ha frenato prima della partenza.
  • Matteo Politano: ala destra dribblomane con un sinistro incendiario. Dopo un lungo girovagare di prestiti la Roma lo cede definitivamente nel 2016 al Sassuolo dove stava trovando la sua dimensione ideale. Nei due anni successivi si impone prepotentemente finché  non viene comprato dall’Inter di cui ne diventa un titolare fino all’arrivo di Conte, che con il cambio modulo lo fa scivolare indietro nelle gerarchie. Proprio nel Gennaio del 2020 per Matteo si stava per concretizzare il sogno di un ritorno a casa ma l’affare con la Roma sfuma all’ultimo. Nonostante ciò pochi giorni dopo il Napoli riesce ad aggiudicarselo diventando uno dei giocatori principali dell’attacco partenopeo.
  • Alessio Romagnoli: centrale mancino e capitano del Milan. Esordisce in serie A nel 2012 proprio contro i rossoneri avendo solo 17 anni. Dopo un altro anno alla Roma nel 2014 si trasferisce in prestito alla Sampdoria allenata da Siniša Mihajlović che ne pretende l’acquisto per 25 milioni appena insediatosi nella squadra rossonera l’anno dopo, di cui con il passare degli anni ne diventa capitano e uno dei giocatori simbolo.
  • Gianluca Scamacca: centravanti italiano rivelazione di quest’ultimo anno e mezzo, classe 1999 che si porta dietro una storia particolare. Cresce nelle giovanili giallorosse, scoperto direttamente da Bruno Conti, fino a che all’età di 16 anni non decide di trasferirsi in Olanda al PSV Eindhoven. Rimane in Olanda fin quando il Sassuolo sceglie di riportarlo in Italia il 31 gennaio 2017. Dopo un prestito in Serie B all’Ascoli, nella stagione 2020-2021 riesce ad imporsi in Serie A nel Genoa realizzando 8 gol in campionato e 4 gol in Coppa Italia. Ritornato dall’esperienza all’ombra della Lanterna, in questo anno corrente si sta riuscendo ad imporre nel Sassuolo essendo già a quota 5 gol, di cui alcuni meravigliosi come quello contro il Milan del suo idolo Ibra. L’8 Settembre realizza il sogno di esordire con la nazionale maggiore nella vittoria contro la Lituania per 5 a 0.
  • Alessandro Florenzi: il duttile giocatore di fascia destra, cresce nel settore giovanile della roma diventando capitano della Primavera che nel 2010-2011 riesce vincere il campionato di categoria. Dopo un paio anni a Crotone ritorna a Roma sbocciando definitivamente con mister Rudi Garcia nella stagione 2013-2014. Purtroppo per lui non è riuscito a intraprendere la favola del capitano romano e romanista a causa di due gravi infortuni al ginocchio, qualche dissidio con i tifosi e soprattuto con Fonseca che lo spedirà in prestito prima al Valencia e poi al PSG. Ancora di proprietà della formazione giallorossa ora si trova in prestito con diritto di riscatto al Milan ed ha vinto l’Europeo, non da protagonista, con l’Italia quest’estate.

Avere un settore giovanile florido fa capire come le società possano avere dei benefici sia dal punto di vista tecnico, migliorando la prima squadra, e sia dal punto di vista economico, vendendo dei giovani che possano portare denaro fresco per dei nuovi acquisti.