Torna l'Europa ma quant'amaro in bocca. L'ennesimo scivolone, stavolta sonoro e doloroso, fuori dalle mura amiche per l'Inter che saluta la Champions League. Ci si accontenta dell'Europa League dopo una stagione passata ad osservare le due rassegne internazionali davanti alla tv. La compagine di Mancini è andata sicuramente meglio rispetto alle scorse annate ma si poteva fare qualcosa di più. I numeri condannano i nerazzurri, senza vincere fuori casa non si può pretendere di finire in terza posizione per grazia ricevuta. Quella del Matusa contro il Frosinone, splendido colpo di testa di Mauro Icardi, è l'unica affermazione fuori da San Siro nel girone di ritorno. Diverse prestazioni incolore e partite regalate agli avversari, troppi punti persi per strada dopo essere rimasti in testa alla classifica per diverso tempo con una serie di vittorie di misura. Poco importa del gioco, alla fine contano i risultati. L'esempio lampante è quello dell'Atletico Madrid, il cholismo, quel calcio che non piace ai palati fini ma se applicato con dedizione può portare ai risultati dei colchoneros. Superata dal Napoli prima e dalla Juventus poi fino alla resurrezione romana della banda Spalletti. Mancini si ritrova così in quarta posizione, difficile anzi impossibile competere con lo strapotere tecnico dei bianconeri capaci di mettere in riga tutto il campionato. Pensando al prossimo anno, l'Inter non può pensare di disputare un campionato migliore di questo se non trattiene i pezzi pregiati. Il primo nome è quello di Mauro Icardi, non darà spettacolo ma dategli un pallone nell'area di rigore che lui saprà tramutarlo in rete. Il vero fenomeno dei nerazzurri. Dopo l'investimento estivo rimarrà anche Kondogbia, in ripresa dopo l'inizio da incubo. Miranda dovrà essere ancora una volta il leader della retroguardia senza mai lasciare solo Murillo, insieme al brasiliano raramente ha steccato la partita come ieri con la Lazio. Si è preso la scena Perisic dopo sei mesi di ambientamento mentre giusto confermare l'ultimo Jovetic. L'unico sacrificabile per far cassa potrebbe essere Brozovic anche se potrebbe recitare un ruolo di primo piano in un Inter all'assalto del campionato. I dubbi che attanagliano sono quelli riguardanti la permanenza di calciatori come Eder e Ljajic che dovevano dare la scossa nei momenti più delicati. Telles non sarà riscattato mentre saluterà Felipe Melo, una delusione. La prossima Inter necessita di piedi buoni al centro del campo, ottimo l'inserimento di Ever Banega ma non basta. Reparto che sarà infarcito probabilmente con l'arrivo di Soriano anche se Biglia rappresenterebbe il top. Mancano i terzini, D'Ambrosio e Santon non danno le giuste garanzie. Dentro un esperto come Caner Erkin e l'ottimo Sime Vrsaljko. Un altro nome è quello di Antonio Candreva, talento assoluto ma manca una vera alternativa ad Icardi. I nomi sono tanti, c'è Milik dell'Ajax ma io starei attento ad Andrea Belotti vicino alla definitiva consacrazione.