La triste fine del grande Milan, sono ormai volti al termine i tempi di Sacchi, Capello ed Ancelotti, di un presidente che spendeva portando in rossonero i migliori calciatori in circolazione. Il Diavolo paga un periodo confusionario, i cambi repentini di panchina bruciando allenatori su allenatori.
Il promotore fu Clarence Seedorf, chiamato per sostituire Max Allegri. Pagò i dissidi con Galliani e un gioco poco spumeggiante. Poi toccò a Filippo Inzaghi, lo spettacolo delle prime partite e il lento ed inesorabile declino del resto della stagione. Lui c'è stato agli ordini di Silvio e per questo motivo non fu sollevato dall'incarico.
Quest'estate invece arrivò Sinisa Mihajlovic, la fama del sergente di ferro e 90 milioni spesi, male, sul mercato. Il serbo non si sarebbe mai abbassato al volere del presidente, un carattere troppo forte per obbedire agli ordini. Rapporto mai decollato e il ben servito dopo la partita migliore della stagione nonostante la sconfitta con la Juventus. Eppure poteva dare le dimissioni molto prima quando veniva screditato e messo in discussione da Berlusconi ma conoscendo il capitano Sinisa non avrebbe mai abbandonato la sua nave mentre affonda.
La nave targata Milan sta affondando definitivamente con Christian Brocchi in panchina, l'ennesima scelta casalinga di una società ormai allo sbando. Un fallimento annunciato, solo cinque punti conquistati contro Sampdoria, Carpi, Verona e Frosinone, difficile far peggio di lui. Uno spogliatoio spaccato e il ritorno al modulo tanto caro a Silvio, il trequartista dietro le due punte.
Nelle conferenze stampa le solite frasi già sentite e l'appellativo di "Broccusconi" affibiatogli in diversa pagine dei social network. Una scelta sbagliata, stavolta nessuno ha creduto almeno per un momento al successo della mossa dirigenziale.
Le idee ormai latitano da tempo, Galliani e Berlusconi sono rimasti al loro posto senza affidarsi più a persone di sicuro successo come Braida, uno dei veri artefici del grande Milan. Adesso è arrivato il momento di dire basta, il probabile rinnovo di Montolivo e le cifre spese per Romagnoli e Bertolacci devono far riflettere i piani alti rossoneri.E' finito un ciclo, lasciare in mani più solide il futuro di un marchio leader in Europa e seguito in tutto il globo. Il Milan deve tornare a ruggire ma senza i vecchi volti in poltrona, conquistare la Coppa Italia per poi cedere il posto alla nuova generazione.
Silvio e il Milan, una storia da favola finita nel modo peggiore.
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