Il Barcellona non è più quello di una volta, è vero. Il Barcellona non ha più Puyol, è vero. Il Barcellona non ha più Xavi, è vero. Il Barcellona non ha più la fame di vittorie di un tempo, forse è vero. Ma i problema del Barcellona non sono questi, il punto debole del Barcellona non è questo, non è l'assenza di Xavi, ne quella di Puyol. Il vero problema del Barcellona è la PRESUNZIONE, la presunzione del suo capitano Iniesta nella sua intervista, quando parla di nuova remuntada possibile, come se al mondo possa essere sempre Pasqua. La presunzione del suo allenatore, quando dichiara che una nuova remuntada è difficile (ma era difficile anche che il Barcellona perdesse una partita come quella di Parigi), quasi a dire che tutto quello che è successo 2 settimane fa sia di nuovo possibile. La presunzione di una squadra intera venuta a Torino col solo compitino elementare di segnare, perché "tanto al Camp Nou siamo invincibili". Per carità, non biasimo Luis Enrique, con quella squadra tutto è possibile, ma in tutte le partite hai sempre e comunque un'altra squadra, composta sempre da 11 persone! Ma ci tengo a ricordare una cosa, a tutta Barcellona. Per fortuna nel calcio non c'è solo il valore della forza. Nel calcio c'è oltre. Il calcio è passione, il calcio è amicizia, il calcio è famiglia, il calcio è soprattutto UMILTÀ, l'umiltà di un ragazzino di 23 anni, che con la sua semplicità ha oscurato il più grande giocatore di tutti i tempi. L'umiltà di un capitano come Buffon, che ammette la loro superiorità, salvo poi capovolgerla sul campo, e non a parole. L'umiltà di un intera squadra, che sa di essere forte, ma mai presuntuosa, dimostra la sua forza in campo, e non sottovaluta nessun tipo di avversario, l'umiltà di un allenatore che dopo un 3-0, dichiara "di non aver fatto nulla, di aver fatto un piccolo passo". La remuntada è possibile, d'altronde in questo sport niente è impossibile e nulla è precluso. Ma quello che ci vuole al Barcellona non è una rimonta, ma una nuova batosta, e non lo dico da tifoso bianconero, semplicemente perché imparino che nel calcio non sempre conta quanto sei forte, ma che se non metti voglia, coraggio, passione, grinta e spensieratezza, essere il più forte non basta. Al Barcellona serve tornare ad essere la squadra spensierata di qualche anno fa, quella che divertiva tifosi e non, non la squadra brutta e presuntuosa che è diventata oggi!