Agosto 2016.
Nonostante la Juventus avesse costruito uno squadrone partiva ancora con qualche mugugno, da parte di tifosi e non. Poi l'avvio, la bruciante sconfitta in casa dell'Inter e subito dopo, come logica vuole, i primi interrogativi: "La Juve può perdere lo scudetto?".
Poi subito testa bassa e ritorno alla vittoria. Stesso procedimento per quanto riguarda le sconfitte contro Milan e Fiorentina! Testa bassa e ritorno alla vittoria subito. Perfetta in casa, un po' meno fuori. E subito le prime critiche ad Allegri, critiche che recitano: "Allegri non è un buon allenatore", "La Juve ha finito il suo ciclo", e chi più ne ha più ne metta. Nel frattempo un po' paradossalmente, quasi per ironia della sorte, in Champions, la Juventus va forte anche fuori casa, conquistando, in un girone "né caldo né freddo", il primo posto.
Poi la svolta, Juve-Lazio: cambio modulo, 4-2-3-1, la Juve inizia a brillare, a giocare un bel calcio e ad avere consensi. Ora Allegri quasi magicamente ha acquisito consensi, ora non è più scarso, ma è un genio.
Vince in campionato, ma qualche scettico pronuncia: "Se beccano il Barcellona... voglio vedere cosa fanno". Allora la sorte riserva alla Juve proprio il Barcellona nei quarti di Champions, quasi a mettere alla prova questa squadra, e subito la critica attacca, perché (loro) sono convinti che il cammino della Juve termini lì.
Ma non è così. La Juve supera il Barcellona, non subendo neanche un gol dai tre "lì davanti", non proprio tre qualsiasi!
Da quel dì, sul carro di questa squadra non trovavi neanche posti in piedi. Arrivati a quel punto nessuno, dico nessuno, aveva paura a dire che "la Juve è arrivata alla pari di Barcellona, Real e Bayern Monaco".
Poi la prova del nove, giocare una semifinale con i favori del pronostico. Prova superata e da quel momento scatta il putiferio, "è il vostro anno", "siete fortissimi", "la vincerete / vinceremo sicuramente" è così via.
Nel frattempo in campionato, per colpa delle fatiche di Champions, lascia per strada un po' di punti e allora quale occasione migliore per cercare di smontare questa squadra? Perché Roma e Napoli vincevano, si avvicinavano e allora subito a pensare che la Juve forse non è così forte, che il gap di Roma e Napoli nei confronti della Juve si sia ridotto. Fino ad arrivare a Roma-Juve, persa malamente, perché i giocatori avevano la testa alla Champions. Anche se questa non è e non deve essere una scusante.
A fine partita le parole del vice-capitano della Roma: "Se lo scudetto fosse stato in discussione, questa sera probabilmente non avremmo vinto". Probabilmente è così, ma nessuno lo potrà mai sapere.

Nel frattempo la Juventus arriva in finale. Tutti in delirio, tutti consapevoli che quest'anno può essere quello buono, anche secondo i "rivali".
Primo tempo perfetto, giocato alla pari con il Real, anzi, direi quasi meglio del Real, al dispetto del loro iniziale vantaggio. Pareggio immediato, grinta e cuore. "Chissà come entreranno nel secondo tempo, vinceranno sicuro", è il pensiero condiviso un po' da tutti.
Inizia il secondo tempo e succede qualcosa che nessuno si aspettava. La Juve è sparita dal campo, gambe deboli e Real superiore in ogni zona del campo. Risultato finale 1-4 e tutti a casa.

Il giorno dopo, un po' tristemente, il carro Juve si svuota, sono rimasti in pochi.
Perché il calcio è questo, un po' come la politica, si sale e si scende del carro con una facilità impressionante e a tratti imbarazzante. La grande squadra che solo tre giorni prima era alla pari di Real, Barcellona e Bayern, ora magicamente non lo è più. I campioni tanto acclamati forse non sono così campioni: Dybala, che dopo la partita con il Barcellona era "il nuovo Messi", ora è un semplice giocatore e così via, tutto per soli 45 minuti sbagliati, i più importanti certo, ma una partita, anzi un tempo, non può cambiare tutto così velocemente.

La verità è che c'è troppa imparzialità. La stessa squadra che fino a qualche mese fa raccoglieva consensi ora non è così forte, l'allenatore che fino a qualche mese fa era uno dei più preparati e forti al mondo adesso è sulla bocca di tutti con frasi del tipo "a me non è mai piaciuto". Occorre solamente equilibrio e serietà nel giudicare e nel commentare. Ha vinto comunque sei scudetti di fila e tre Coppa Italia di fila. È stata l'unica squadra non spagnola a giocare una finale di Champions negli ultimi 4 anni. Il secondo tempo deve servire per vedere dove intervenire per migliorare, non per buttare fango immeritatamente.

Un appello va anche ai tifosi bianconeri: non siate ipocriti solo perché la Coppa non è arrivata a Torino, giocare le finali non basta più, serve vincerle! Questa squadra è stata costruita apposta, e, ahimè ha fallito.
Non esiste altra scusante. L'anno prossimo ci riproveremo, più forti e motivati, perché non può essere una partita sbagliata a declassare questa grande squadra, che era e rimane tra le prime quattro d'Europa.