In pochi credevano che il Fair Play Finanziario, sistema che controlla la situazione finanziaria dei club, sarebbe entrato in vigore: al contrario, lo strumento ideato e voluto dal Presidente dell'UEFA, Michel Platini, ha già colpito le prime vittime. Manchester City e PSG, infatti, sono già entrate, giustamente, nel mirino dei vari organi competenti per via delle spese folli degli anni passati. Purtroppo anche le società italiane, Inter e Roma su tutte, rischiano pesanti sanzioni per il bilancio in rosso delle ultime stagioni. Ma esiste un modo per evitare le pesanti sanzioni che verranno comminate nel caso di un mancato rispetto delle regole? La risposta è sì: fare in modo che le società vengano acquistate da sceicchi multimilionari o da magnati con un'enorme disponibilità economica. A parte gli scherzi e le battute, una buona maniera per "aggirare" le norme imposte dall'FPF potrebbe essere quella di abbassare il monte ingaggi dei calciatori in rosa: soluzione che, in verità, molti club stanno già adottando, con la conseguenza che i calciatori acquistati siano di un livello sicuramente inferiore rispetto a quelli dei maggiori top club europei. C'è poco da fare: certi giocatori, un po' per il costo del cartellino e un po' per l'ingaggio spropositato, se li possono permettere solo poche, pochissime società. Ecco allora che entra in campo un'altra possibile soluzione per risolvere la soluzione: puntare sui settore giovanile, sul vivaio, sulla cantera. Chiamatela come volete, ma in questo momento di pesante crisi economica, le società italiane devono trovare quel coraggio che fino ad ora è mancato, ossia lanciare i giovani nel grande calcio. Prendiamo l'esempio del Barcellona, che ha costruito il proprio ciclo vincente con Guardiola proprio sui giovani cresciuti nella cantera blaugrana: da Pique a Iniesta, da Fabregas a Sergio Busquets e così via. Certo, il rischio di lanciare giovani che poi non si rivelano all'altezza è alto, ma alla fin fine tentare non nuoce. Senza dimenticare che, comunque, non ci sarebbe quella perdita economica che ci sarebbe se il giocatore venisse acquistato dall'estero, magari sborsando anche una certa cifra. Costruire uno stadio di proprietà, esattamente come fatto dalla Juventus in Italia, potrebbe essere anche un altro modo per cercare di rientrare in quei parametri imposti dal Fair Play Finanziario: gli introiti provenienti dalla vendita dei biglietti entrerebbero nelle casse delle società che in questo modo avrebbero modo di respirare maggiormente. Insomma, i modi per non andare incontro a sanzioni e multe esistono: ora sta solo alle società trovare il coraggio di metterle in pratica.