Sembra ieri quando Godin mandava tutti a casa con un colpo di testa, quasi a voler dire, a tutti quelli che di guardare il mondiale proprio non ne volevano sapere, che dal giorno dopo l'estate poteva avere inizio. Per gli Italiani, che ancora stavano digerendo l'eliminazione del 2002 ad opera di un altro arbitro sudamericano non è che l'ultimo atto di quella che potrebbe essere considerata una vera e propria "tragedia calcistica", iniziata nel 2010 con Lippi in Sudafrica al suono di Waka waka e sigillata da un giocatore vice campione d'Europa con la colonna sonora di La La La. (A proposito: non è che Shakira ci porta un pò sfiga?) Tragedia che non si placa nemmeno dopo l'uscita ingloriosa: Dalle accuse di Buffon a difesa dei "vecchi" azzurri ,alle onorevoli dimissioni del ct Prandelli a quelle del Presidente Abete. L'unico sollievo, al morale dei già provati tifosi Italiani, è la nomina di quello che, a detta di molti, sarebbe stata la panacea di tutti i mali dell'Italia calcistica, il triscudettato Antonio Conte: Allenatore del momento viene accolto dall'esultanza di alcuni e dalle polemiche di altri a causa del suo ingaggio, a dire della critica, sproporzionato. Conte, non si propone come semplice ct ma come vero e proprio brand e garanzia di successo. Forse per questo il neo eletto Tavecchio non dubita nemmeno un attimo della possibilità di portare il Bell'Antonio sulla panchina dell'Italia, nonostante debba chiedere il contributo di uno sponsor(la Puma) per il pagamento del suo ingaggio. Ma, si sa, i top , che siano player o siano trainer si pagano. Conte, che dalla sua ha un curriculum di tutto rispetto, non tarda a far notare la discontinuità col passato: dall'esclusione del "bad boy" Mario Balotelli (vox populi, vox dei) alla convocazione di quelli che, a dire del ct, "correrebbero" in campo: via libera a Zaza,Berardi e persino Pellè e Immobile: giovani che sono andati a cercare fortuna all'estero. E l'Italia cambia volto: batte dominando l'Olanda, la Norvegia e risolleva una partita compromessa con gli azeri del "nemico" Vogts portandosi al comando del girone a punteggio pieno. Effetto placebo dovuto al cambio allenatore o vero cambio di marcia? E' complesso dirlo dopo un numero così ridotto di partite, di certo si può dire che adesso la Nazionale sembra più squadra di quanto sembrasse nell'ultima fase Prandelliana, sopratutto sembra più capace di reagire alle difficoltà. Le sfide che attendono l'11 di Conte non sono di certo agevoli, nonostante non si possa dire di aver avuto un girone troppo duro. Insomma: salvo che non ci si faccia male da soli, passare il girone resta alla portata di una Nazionale che, fino a quest'estate, sembrava nel bel mezzo di una crisi di proporzioni vastissime. Ma, alla luce degli avvenimenti che hanno portato Conte alla guida degli azzurri, probabilmente potrebbe non essere sufficiente nemmeno il passaggio del turno per zittire i più critici, ma sarà necessario arrivare almeno tra le prime 4 alla rassegna dei migliori club d'europa. Un traguardo certo non impossibile sopratutto alla luce delle debacle che stanno coinvolgendo le nostre avversarie storiche: la Spagna ha perso contro una Slovacchia più concreta, l'Olanda, da noi già battuta ha stentato contro l'umile Kazakhistan, l'Inghilterra nonostante il punteggio pieno di certo non può dirsi soddisfatta essendo stata salvata solo da Rooney contro l' "umile" Estonia e, la stessa Russia del grande Capello ha deluso facendo rischiare l'esonero ad uno degli allenatori più pagati d'Europa. Insomma: se Conte temeva di deludere i suoi (ex) tifosi qualora non avesse confermato gli stessi risultati degli scorsi anni, non si può dire che abbia scelto la strada più agevole: Da un lato Tavecchio che attende che il CT confermi di valere quanto pagato, dall'altro Lotito che preme per avere più potere in Federazione, in attesa lo sponsor, il quale, mettendo "le palanche" di certo non è disinteressato ai risultati sportivi della nostra Nazionale e, infine, i tifosi. Tifosi che, tra una polemica e l'altra, tra una partita e l'altra di campionato non vedono l'ora di poter finalmente tornare a vincere in Europa e nel mondo magari trionfando agli europei e poter ripetere l'impresa dei mondiali del 2006. E, chissà, poter dire come allora, alla Francia, paese ospitante, nonchè nostra rivale storica, una frase che tutti conoscono diventata un mantra per i tifosi della capitale, sponda giallorossa: V'ABBIAMO ARZATO LA COPPA N'FACCIA. Alla faccia di Shakira. A.M.