L’Europeo 2021 è una grande occasione per la nazionale italiana. Da quando Roberto Mancini è stato scelto come commissario tecnico, la percezione e l’effettivo andamento sul campo della nazionale sono decisamente migliorati e quindi auspicabilmente possiamo puntare ad arrivare in fondo. L’Europeo, la cui formula sarà itinerante, vedrà le gare della nostra nazionale svolgersi nella città di Roma. Questo fatto, con l’epidemia covid-19, potrebbe risultare irrilevante o addirittura una sventura. Non avremo gli stadi aperti e di conseguenza non potremo godere dal vivo le partite della nostra nazionale e il calore del tifo che si sarebbe sparso magicamente per tutta la nazione, come accade ogni volta che si disputa una competizione tra nazionali come l’Europeo o il Mondiale. Accantoniamo quindi striscioni, trombette e maglie della nazionale per seguire tristemente le partite tra una riunione in smartworking e un aperitivo sul divano? Non proprio, o almeno non dovremmo.

Esempi virtuosi: NBA, Formula 1

Se lo sport ha subito incredibili perdite a causa dell’impossibilità di riempire stadi e palazzetti, d’altro canto i profili social di squadre e federazioni hanno avuto una parabola ascendente, sia nel seguito ottenuto che nei contenuti pubblicati. Il ragionamento è abbastanza lineare: gli eventi dal vivo non sono possibili, si vira dunque sulla realtà e sul seguito virtuale. Gli esempi più virtuosi in questo senso sono stati senza dubbi la Formula 1 e l’NBA, manifestazioni sportive che godono di quelle che probabilmente sono le migliori organizzazioni a livello mondiale e che infatti hanno una popolarità mondiale. I fan hanno potuto seguire virtualmente dal vivo le gare, apparendo sugli schermi appositamente posizionati sulle tribune di autodromi e palazzetti sportivi.
In quest'ottica, i social media giocano un ruolo chiave. Se da un lato la potenza mediatica delle competizioni sopracitate è fuori dal comune, dall’altro la produzione di contenuti che generano sulle piattaforme social rispecchia a pieno l’importanza percepita dai fans di esserci, nonostante tutto. Questo è frutto anche di fattori generati proprio dai social media. Ad esempio, i giocatori NBA appena arrivati nella “bolla” di Orlando hanno iniziato a trasformarsi in Blogger, raccontando l’esperienza della bolla con live su Instagram, YouTube e numerosissimi post su Twitter e Facebook. Questo chiaramente ha generato una mole di contenuti mai visti prima e quindi di grandissima appetibilità per gli appassionati, che hanno avuto l’opportunità di vivere dall’interno con gli occhi dei loro beniamini ciò che stava accadendo. Nonostante non fosse una strategia social costruita a tavolino, ha dato dei dividendi di grandissimo valore all’intera organizzazione.
Se dai giocatori più giovani ci si può aspettare lo stesso per l’Europeo in programma, la Federazione italiana non può lasciarsi sfuggire quest’occasione per stupire l’Italia social. Il lavoro svolto fin qui sui canali social ufficiali della nazionale è stato buono, con una crescita importante che negli ultimi 3 anni ha quasi triplicato il seguito sulla totalità delle piattaforme. Per l’Europeo potenzialmente si può fare un gran lavoro, andando a toccare direttamente il cuore degli italiani.

La Strategia

Il punto cardine della strategia social azzurra, a mio parere, dev’essere assolutamente quello di coinvolgere direttamente il gruppo squadra in toto per la produzione di contenuti appetibili. Chiaramente partendo dal ritiro pre-Europeo, che può diventare un’occasione per testare sia la tipologia di contenuti da proporre sia la possibilità di coinvolgere i tifosi, per farli in qualche modo assistere agli allenamenti prima e alle partite poi. Il fatto stesso di preparare e giocare le partite nella città di Roma può giocare a favore in questo senso, offrendo l’opportunità di coinvolgere con più facilità personaggi che hanno fatto la storia della nazionale italiana, magari andando a riprendere chi proprio a Roma vinse l’unico Europeo presente nella nostra bacheca.
A questo proposito una delle “vecchie glorie” da coinvolgere sarebbe senza alcun dubbio Gigi Riva, assoluto trascinatore di quell’Italia e recordman in quanto a reti segnate con la maglia azzurra. I giocatori della vittoria del ’68 potrebbero anche essere semplicemente ricordati, creando dei video tributo sia di carattere formativo che affettivo per tutti i tifosi, giovani o meno. In questo senso la creatività deve andare di pari passo con la storicità e la tradizione di un’istituzione come è la nazionale in Italia. A questo proposito si potrebbe sfruttare la giornata del 10 giugno, data della finale del ’68, che coincide quest’anno con la vigilia dell’inaugurazione dell’Europeo per condividere contenuti celebrativi e crearne dei nuovi, magari di confronto tra i campioni del passato e i protagonisti del presente.
Oltre al passato più lontano è fondamentale ricordare quello più recente. Alternare contenuti creativi, spostando l’attenzione – almeno inizialmente - sul momento di grande difficoltà per tutto il paese, creando anche dei contenuti dal forte valore emozionale potrebbe essere una strategia vincente per creare più interazioni sui social. Un tipo di contenuti che potrebbe coinvolgere un bacino di utenti ben più largo dei soli appassionati del pallone, che vada a toccare direttamente il cuore degli italiani facendoli sentire coinvolti e rappresentati dalla nazionale. Ad esempio, si potrebbero riprendere all’interno di uno o più video le centinaia di immagini girate per il web che raffiguravano medici e infermieri che sulle loro tute anti-contagio avevano scritto il nome e numero di maglia del loro beniamino. Sarebbe sicuramente un video-messaggio molto impattante per la nazione, che – giusto per dare un’idea – si ispirerebbe allo spot promosso da Nike post-covid. Il potere delle immagini, puro e diretto.

Diffondere l'importanza della partecipazione

Al di fuori della qualità dei contenuti da pubblicare, per coinvolgere i tifosi è fondamentali saperli premiare. Permettere di vedere la propria immagine dal vivo, mentre si sta seguendo la partita da casa, può dare un senso di coinvolgimento e partecipazione che senza il “premio” di apparire su schermi posizionati negli stadi non darebbe ai fan un ritorno rispetto all’impegno che si richiede nel tifo. Si possono premiare storie Instagram, perfino i brevissimi video di Tik-tok, per dimostrare ai tifosi che il loro supporto viene percepito e apprezzato. Inoltre, la pubblicazione di brevi video innescherebbe un meccanismo di creazione ulteriore da parte di chi vede queste iniziative venire premiate e vuole partecipare, anche per soddisfare il proprio ego ed apparire per pochi secondi in diretta mondiale.

Oltre al tifo online “dal vivo”, un altro modo per coinvolgere i tifosi sarebbe quello di organizzare grandi concorsi a premi per i tifosi che dimostrano di essere più affezionati alla nazionale. Si potrebbero premiare i tifosi che, con le poche possibilità, riescono ad essere originali nel mostrare il loro supporto agli azzurri. Per fomentare la creatività dei tifosi, si dovrebbero mettere in palio premi che vadano oltre le classiche maglie autografate, e che siano indimenticabili come i ricordi che ci legano alla nazionale. Una giornata a Coverciano per assistere a un allenamento, ovviamente in sicurezza o in periodo post-covid, sarebbe un’iniziativa interessante, ma anche semplicemente partecipare a una diretta Instagram con un campione scelto dal tifoso premiato.

Le strade per portare virtualmente i tifosi a farsi sentire e a far sentire la propria presenza per le partite della nazionale sono diverse e numerose, ma necessitano di un lavoro fatto a regola d’arte. Questo vorrebbe dire coinvolgere anche le piattaforme e i canali più classici e ai quali si ha maggiormente accesso. La rete televisiva nazionale potrebbe ad esempio avere un ruolo importante in questo senso, sensibilizzando e sponsorizzando le iniziative social intraprese dalla nazionale italiana. Portare il pubblico agli Europei di Roma dev’essere il primo obiettivo della nazionale italiana, perché in questo momento più che mai la gente ha bisogno di sentire il calore e la forza di un emblema - come lo è il calcio nel nostro paese - al proprio fianco.