Paulo Dybala, argentino, 26 anni, attaccante della Juventus; Mauro Icardi, argentino 26 anni attaccante dell'Inter.

Stessa età, medesima nazionalità, uno è una punta atipica l'altro il classico uomo d'area, entrambi vivono per gonfiare le reti avversarie. Anche il percorso professionale è molto simile, Dybala fu acquistato dal Palermo nel 2015-16 mentre Icardi dalla Sampdoria un anno prima. Le speranze riposte da chi investì su di loro sembravano divenute realtà, ma nel momento topico nella vita di un calciatore in cui ci si aspetta un decisivo salto di qualità entrambi sembravano essersi arenati. Il primo ha subito la pressione dovuta alla prorompente entrata di Cristiano Ronaldo, il più forte al mondo nello stesso ruolo, e nella sua nazionale non è riuscito ad esprimersi al meglio, come anche Icardi, complice l'abbondanza di fuoriclasse fra gli attaccanti argentini.

Per il secondo il discorso è un po' più complicato. In sintesi, la responsabilità di essere capitano dell'Inter a 22 anni, ma soprattutto una moglie / procuratrice ingombrante e scomoda, e decisamente fuori luogo. Da qui la rottura con la società sembra ormai insanabile.

Entrambi messi ai margini dai rispettivi allenatori, entrambi in cerca di rivalsa personale, per salvare le rispettive carriere che fino un anno fa erano avevano il potenziale per essere fra le più prolifiche a livello mondiale. 

La soluzione più logica sembra essere lo scambio "alla pari", che accontenterebbe davvero tutti: loro due in primis, Icardi farebbe obiettivamente un passo in avanti in carriera (se restasse in queste condizioni rischierebbe di chiuderla qui) Dybala avrebbe una ghiotta occasione di rivalsa e ritroverebbe Conte che lo volle fortemente ai tempi della Juve, evidentemente sarebbe contento anche cr7, se avesse mostrato diniego in proposto avrebbe creato un ostacolo forse insormontabile stroncando sul nascere ogni eventuale trattativa. Entrambe le società farebbero un buon affare, dirigenti, allenatori, giocatori e tifosi, l'idea dello scambio sembra accontentare davvero tutti.

Ma è possibile parlare di equità quando si tratta di Inter-Juventus?
Riusciranno le società e i rispettivi dirigenti a sedersi intorno ad un tavolo della pace per cominciare una trattativa che appare tra le più semplici nella storia del calciomercato italiano? Semplice sì, a parole, diciamo "sulla carta", parliamo sempre di Inter - Juve. Due rivali storiche, nemiche per la pelle da quando i palloni erano pesanti e grandi come cocomeri, abituate a farsi i dispetti a vicenda, ricordo le ripicche ai tempi di Vucinic, Guarin e poi Brozovic, Berardi, e la lista prosegue in aggiornamento continuo (vedi Lukaku).

Alla luce dei fatti, questa semplice operazione di mercato che rappresenta il proseguo più naturale per tutti, è molto più complicata di ciò che si potrebbe pensare, rasenta quasi la fantascienza, o il fantacalcio.

Oriali, Marotta e Paratici, che sia è arrivata l'ora di mettere da parte le questioni di principio per un paio di giorni e iniziare ad usare un po' di buon senso, per il bene delle squadre per cui lavorate? Marotta, sto parlando con te, non sei neanche interista, metti da parte l'orgoglio per un secondo!

Fatelo per noi tifosi.

A me personalmente l'idea Dybala all'Inter non dispiace affatto per vari motivi, e vedere Icardi con la maglia dei grigiorigati sarà meno fastidioso.
Togliere di mezzo Wanda ritrovandola a Torino intenta ad esclamare un "sono sempre stata juventina, forza Juve" proclamando Maurito "più forte di CR7" sono invece soddisfazioni che non si possono comprare (aspettate e vedrete!)