"A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca!", è un detto popolare divenuto vangelo per quelle persone categorizzate come "complottisti" una sorta di nuova moda diffusa soprattutto grazie (o per colpa di) Internet.

Gli ambienti inerenti al nostro sport preferito non ne sono esenti, e quale connubio migliore del buon vecchio derby d'Italia può fare da sfondo a fiumi di maldicenze dicerie e teorie del complotto varie? Se poi uno ricorda quella biografia di Javier Zanetti in cui spiegava i retroscena ai tempi di Tardelli e Lippi all' Inter, si vede che certe ipotesi "complottistiche" non sarebbero poi nemmeno così campate in aria.

Ma ci sono complotti e complotti, e se c'è in giro gente convintissima che il mondo somigli ad un piatto piano da portata con tanto di coperchio trasparente, allora si può fargli credere qualsiasi cosa. Non è il caso dei bei tempi andati, in cui il buon vecchio Muorinho esprimeva i suoi dissensi parlando di "prostituzione intelletuale" e "rumore dei nemici". Lì i fatti gli hanno dato ragione.

Noi interisti ci siamo trovati di recente una vera e propria rivoluzione societaria, con relativa "juventinizzazione" di dirigenza e direzione tecnica, normale che in molti storcono il naso, come si fa a fidarsi di quelli lì, a non pensare male, visti i precedenti?
Ma analizziamo i fatti.
Fine 2018, Icardi ancora capitano, Wanda in un programma filojuventino (è così, inutile che mi date del complottista), iniziano a discutere come ogni anno il rinnovo con relativo aumento, e come già capitato in questo periodo, il buon Icardi smette di segnare così, d'emblée. Sbaglia persino i rigori, non è la prima volta che durante le trattative per il contratto succede questo. Inizio 2019, la novità epocale: dalla Juve arriva Marotta, luogotenente al servizio di Agnelli, se ne va a lavorare coi cinesi.
Esplode il caso Icardi, Spalletti non lo convoca, lui si "infortuna" ma la decisione di togliergli la fascia è "della società" cioè, di Marotta. In molti concordano con la linea dura, ma ci sono alcuni che si domandano legittimamente "ma c'è da qualificare la squadra in Champions, è il giocatore più forte che abbiamo, c'è il girone di ritorno da giocare, e lui vale un patrimonio, non vale la pena tentare di recuperarlo?"
Finisce il campionato, arriva Conte, storico cuore bianconero, prima cosa: Icardi non parte con la squadra per il ritiro precampionato, e viene definitivamente fatto fuori.
Il secondo giocatore in rosa oggettivamente più forte chi è secondo voi?
Appena arrivato, una spesa importante, tra alti e bassi, infortuni, seri problemi famigliari e una condotta che definiamo con un eufemismo "non molto professionale", ci regala qualche buona prestazione con alcuni gol degni della sua fama, uno decisivo per il quarto posto, uno inutile ma da cineteca contro la Juventus. Arriva Conte, d'accordo con Marotta, Nainggolan, che pareva in buona condizione psicofisica, se ne va a Cagliari in prestito.
Che operazione sarebbe? Economicamente una zappa sui piedi, in molti però concordano sull'irrecuperabilità del Ninja, ma ci sono sempre alcuni tifosi col vizio delle domande legittime, che si chiedono: "ma sulla carta rimane sempre il miglior centrocampista in rosa, non sarebbe il caso di dargli una seconda occasione, e se tornasse il Naingollan di tre anni fa?"

Sembra quasi che Conte e Marotta stiano costruendo la nuova Inter smantellandola dall'interno, la cosa non sarebbe male, se i primi ad andarsene non fossero quelli più forti. Sembra che adesso Conte si sia innamorato di Dalbert, ma Perisic non vuole vederlo nemmeno dipinto. La prossima mossa quale sarà, Skrjniar in panchina e Devrj in tribuna?
Gli esuberi a centrocampo sono J Mario, B. Valero, uno tra Vecino e Gagliardini, e dai via Nainggolan, praticamente a gratis, dopo averlo pagato quasi 40 mln solo un anno fa?

Per un complottista, quindi non per me, ci sono decisamente i presupposti per iniziare a "pensar male".
Se poi aggiungiamo che Nainggolan, il giorno dopo l'ufficialità del suo trasferimento a Cagliari, esprime pubblicamente il suo consenso verso il commento social di un tifoso, di quelli convinti che a pensare male spesso ci si azzecca: "Marotta lavora per la Juventus" a Radja Naingollan piace questo elemento.

Ultime diciotto ore: Moratti, dopo aver a mio parere giustamente definito il gioco orizzontale di Spalletti "da spararsi", ha giudicato Conte un ottimo allenatore ma con un "DNA pessimo" ed esprime un pizzico di disappunto per come la società ha gestito il caso Icardi, mantenendo la linea dura con Marotta in prima linea, contro ogni logica di buon senso.

Signori, con l'infiltrazione juventina e queste premesse, il complotto è servito e la cottura è perfetta.

Ma mi raccomando, non commettiamo mai più l'errore di parlare noi prima di aver sentito cosa dice il campo. Se ad esempio l'Inter si ritroverà a Marzo a lottare per il sesto posto con il Milan, avremmo dovuto iniziare a pensare male tutti molto tempo fa.