E’ proprio nella vigilia di coppa Italia che mi affiorano i sentimenti di ciò che non è stata Juventus-Verona.

Parto dalle reazione dei tifosi all’uscita dell’Allianz e mi accorgo che la gente pare insoddisfatta, si parla della curva e del silenzio dello stadio. “Se questo è lo spettacolo, perché dovrei spendere 500 euro per venire a vedere la Juve?”, solo una delle tante osservazioni.

Poi c’è Del Piero, chi della partita racconta il Selfie con Alex, mentre i giornali scrivono dei cori di tributo al Capitano: “Un Capitano, c’è solo un Capitano”.

Si chiude con le parole di Lapo: "Ho visto il Milan dominare a Napoli padrone del campo e del pallone. Così vorrei vedere giocare la mia Juventus".

Quindi si arriva ai commenti sulla partita dove il buon Chirico ci racconta di “vittoria di corto Moise, e sofferenza”, mentre Marchisio ci racconta di Del Piero: “Oltre la leggenda, c’è la persona” e Marocchi: “C'è la voglia di avere Del Piero nella famiglia juventina e non solo nella storia. Spero che Elkann faccia questo passo perché è la direzione giusta”.

E se insomma, nonostante tutto, ed il tutto che ci sta capitando è di una gravità clamorosa, c’è voglia di Juve, ma della Juve vera, quella che non abbiamo più da molto tempo ormai, lo stadio è silente, lo è perché dentro al catino bianconero manca la passione, che è però latente nel cuore dei tifosi, e ad accenderla basta un cenno, un saluto di chi oggi deve prendere per mano la signora e portarla alla festa più bella che ci sia.

Alex, Capitano, riportaci dove meritiamo di essere, che sia Champions, che sia Superleague, portaci nei campi più belli, a sfidare le più forti d’Europa, nelle notti più luminose che ci siano!