«Abbiamo chiesto all'IFAB di introdurre 5 sostituzioni in Serie A dal 2021» parola del presidente della Federcalcio Gravina che con questa dichiarazione ha acceso un vero e proprio dibattito sul futuro del calcio nostrano.

Come per ogni proposta, la feroce critica calcistica (da bar o da tastiera) si divide tra i favorevoli e i contrari. Non solo, ma questa suggestione ci fa riflettere sulla necessità o meno di cambiare le regole del gioco. Andiamo ad analizzare le varie opinioni in merito alle 5 sostituzioni:

Favorevoli. Si sa, il calcio è in continua evoluzione. Il gioco diventa sempre più veloce, le partite vengono preparate con un'attenzione sempre più minuziosa e le preparazioni atletiche precampionato sono sempre più determinanti. La condizione atletica di un giocatore è decisiva per l'esito di una stagione intera. Ma non tutti i calciatori sono accomunati dalla prestanza fisica. Ci sono i maratoneti, tutta corsa e poca tecnica, e i fantasisti (razza in via d'estinzione) con le loro skills e giocate mirabolanti. Una partita viene giocata a ritmi altissimi, spesso insostenibili per 90', di conseguenza è giusto aumentare il numero di sostituzioni per permettere al pallone di continuare a scorrere velocemente da una parte all'altra. È per questo che la proposta del presidente della Federcalcio è stata vista con entusiasmo dalla fazione riformista del calcio. È lo spettacolo a goderne.

Contrari. Per i conservatori del calcio, il calcio non si tocca, lo hanno ereditato così dai propri nonni e vogliono tramandarlo immutato ai propri nipoti. I puristi rifiutano le 5 sostituzioni. Anche loro perseguono la spettacolarità del gioco, ma il modo in cui lo fanno è diverso da quello dei riformisti. O meglio, è l'altra faccia della stessa medaglia: se la presenza di giocatori sempre freschi potrebbe favorire la fluidità delle azioni, contemporaneamente calciatori stanchi che non riescono più a rientrare in difesa danno vita a contropiedi entusiasmanti. Più mirabolante di così non si può. 3 sostituzioni vengono considerate più che adatte anche perché mettono alla prova le capacità strategiche degli allenatori. Un coach deve indovinare il cambio giusto al momento giusto, deve avere flessibilità mentale per stravolgere la formazione in corso d'opera e non ha margine di errore. Con 5 cambi si aumenta la probabilità dell'allenatore di azzeccare la sostituzione e di mettere nella mischia l'uomo partita senza nemmeno farlo apposta.

Pur non promuovendo la superiorità di uno o dell’altro gruppo, ho deciso di rivolgermi in questo articolo ai riformisti (i conservatori smettano di leggere perché sto per dire un’eresia).
Chiaramente nessuna delle due fazioni ha ragione, così come né l'una né l'altra ha torto. Entrambe hanno le proprie idee e ragioni per essere convinti di ciò che dicono.
Quello che vorrei sottoporvi è piuttosto una proposta, tanto affascinante quanto impraticabile, che potrebbe sconvolgere una partita di calcio. Immaginiamo se i cambi fossero infiniti e se un giocatore appena uscito potesse rifiatare in panchina e rientrare in campo dopo qualche minuto. Sostituzioni a "porte scorrevoli". Questa soluzione potrebbe giovare sia ai calciatori, sempre riposati e carichi in campo, sia agli allenatori che potrebbero vedere il numero delle proprie scelte tecnico-tattiche elevato all’ennesima potenza, e infine ai tifosi che assisterebbero a una partita di 22 trottole che corrono in lungo e in largo sempre con la stessa qualità individuale dei giocatori.

Il mio è probabilmente un delirio mentale dovuto all’eccessiva speculazione, ma mi piacerebbe conoscere il vostro punto di vista in modo tale da poter rivedere le mie posizioni.