In genere si dice che i bilanci si fanno alla fine. Troppo spesso, però, questo nel giudizio su un allenatore significa basarsi solo sui risultati. Per tal motivo preferisco giudicare Simone Inzaghi oggi, quando ancora non si sa se l'Inter arriverà tra le prime quattro in campionato, vincerà la coppa Italia o giocherà la finale di Istanbul.

Ho sempre ritenuto che l'allenatore piacentino abbia ricevuto nel corso della stagione critiche eccessive e pretestuose, spesso figlie della sua scarsa capacità comunicativa. Un bersaglio facile, anche perchè, come sempre all'Inter, poco protetto dalla società. Adesso verrà giudicato un mago se miracolosamente dovesse vincere la Champions, ma tornerà brocco se dovesse perdere contro City o Real e verrà lapidato se venisse rimontato dal Milan nel ritorno. 
Giudizi per me tutti eccessivi. Cercherò quindi qui di riassumere i meriti e le colpe di Inzaghi, premettendo che per me i primi superano decisamente le seconde.
Cominciamo col dire che il nostro Mister si è trovato in una società che ha chiuso i rubinetti: cessioni pesantissime l'anno scorso e acquisti quasi solo a parametro zero. Brava la dirigenza a pescare comunque giocatori all'altezza (su tutti Onana e Mkthitaryan), ma certo queste non sono le premesse migliori per cercare di vincere.
Si legge sempre che l'Inter avrebbe la rosa migliore del campionato, ma non capisco su quali basi. Per me la squadra è al livello di Juventus, Milan e Napoli e - contrariamente a quanto si dice - ha poche alternative di valore ai titolari (una per reparto). Con i lunghi infortuni di Lukaku e Brozovic, poi, ha dovuto giocare quasi sempre con gli stessi giocatori e questa per me è stata la prima ragione dell'incostante e deludente rendimento in campionato: impossibile giocare ad alto livello su più fronti con solo 13/14 giocatori di sicuro affidamento, come dimostra anche il caso del Milan. L'Inter è la squadra che ha avuto i più alti picchi di rendimento, ha battuto anche il Napoli con merito, perchè ha probabilmente l'11 più forte in Italia, specie a centrocampo. Ma alla lunga ha pagato. E meno male che Inzaghi ha insistito la scorsa estate per avere Acerbi, altrimenti sarebbero stati dolori.

Venendo alla qualità del gioco, solo un cieco può negare il lavoro di Inzaghi, capace di creare un impianto collaudato e far rendere al meglio i giocatori di qualità. Lo si accusa di avere poche varianti di gioco, ma siamo sicuri che questo dipenda dalle sue scelte e non dalla mancanza in rosa di giocatori in grado di inventare giocate e cambiare il ritmo delle partite? (ricordo che l'Inter è tra le squadre statisticamente peggiori per dribbling effettuati).
Imputargli poi di giocare sempre col 3-5-2 è pura accademia, specie considerando che nessuno è in grado di dire quale formazione dovrebbe essere schierata con un modulo diverso. 
Non parliamo inoltre della sterilità accusata per alcuni mesi dai nostri attaccanti, con partite perse o pareggiate avendo 4/5 volte le occasioni degli avversari. 

Qualcuno dice: con Conte avremmo vinto gli ultimi due campionati. Sono d'accordo per quanto riguarda lo scorso, ma senza dimenticare che Conte è per me uno dei 5 migliori allenatori del mondo. Inzaghi non è a quel livello, e qui veniamo ai suoi limiti.
Il primo è non riuscire a mantenere nella squadra la giusta tensione agonistica costante nella stagione: troppe partite sono state perse per un approccio non all'altezza. In questo, tornando a Conte, l'allenatore salentino è francamente insuperabile.
Un altro errore, visto che ho parlato dei meriti di Inzaghi rispetto ad Acerbi, è stato volere l'impalpabile Correa.
Anche nei cambi in corso di partita, il nostro allenatore ha spesso compiuto scelte incomprensibili e credo avrebbe dovuto lasciare più spazio ad Asslani.
Ma, per me, la sua responsabilità principale nel corso della stagione è stata quella di aver fatto giocare per molte partite iniziali Handanovic, grande professionista ma non più all'altezza da tre anni (scudetto compreso). Molti dei punti persi (penso al derby di andata o alla sonfitta con la Roma) sono imputabili al portiere sloveno. 

In conclusione: non credo che l'Inter avrebbe avuto risultati migliori con qualsiasi altro allenatore del campionato italiano né avrebbe espresso un gioco di qualità superiore.
Concludo con una postilla non di poco conto: Inzaghi non è particolarmente simpatico né brillante, però ha sempre tenuto un comportamento educato e rispettoso nei confronti della società, dei tifosi e di tutti gli addetti ai lavori. Niente sceneggiate e dimostrazioni di arroganza e maleducazione, che gran parte dei suoi colleghi ci hanno invece regalato in questa come in altre stagioni.
Scusate se è poco.