Il campionato di Serie A 2018/2019 ha regalato agli appassionati le sue prime 3 giornate, utili a raccogliere indicazioni in merito all’andamento e alle aspettative dei Club impegnati. Poche sorprese per la lotta scudetto, che vedrà ancora protagonista la Juventus lasciando agli appassionati l’ardua, forse vana, ricerca di una rivale credibile.
Le sorprese, invece, potrebbero riguardare la lotta per non retrocedere che quest’anno sembra destinata a protrarsi sino all’ultimo respiro, complice la mancanza di squadre cuscinetto (ruolo involontariamente recitato negli ultimi due anni dal Pescara, prima, e dal Benevento poi).
Le neopromosse Frosinone, Parma ed Empoli saranno senz’altro impegnate nella lotta per la retrocessione, che probabilmente ascriverà tra le altre protagoniste il Bologna, il Chievo Verona, il Cagliari e la SPAL.
Facciamo un punto sulle squadre attualmente relegate a condividere l’ultimo posto in classifica: Frosinone, Chievo, Parma e Bologna.

Il Frosinone è fermo ad 1 punto, al netto di un calendario che gli ha fin qui riservato le difficili trasferte di Bergamo e Roma, sponda Lazio, e l’unica gara casalinga sul neutro di Torino, contro il Bologna.
La compagine ciociara si è resa protagonista di un mercato di sostanza e qualità, con gli arrivi di calciatori esperti della categoria come Sportiello a Perica, passando per Hallfredson, Cassata, Crisetig e Molinaro effettuati peraltro senza cedere nessuno dei propri gioielli, lasciando chiaramente filtrare l’intento del Presidente Stirpe e del nuovo D.S. Capozucca di portare la squadra alla salvezza.
In campo il Frosinone ha pagato lo scotto di un esordio stagionale difficile a Bergamo, contro un’Atalanta nettamente più avanti di condizione: 4-0 a tutti a casa, come si diceva una volta, anche se il palo colpito da Ciano sul punteggio di zero a zero avrebbe potuto, quanto meno, esporre il Frosinone ad un passivo più modesto. Nella gara successiva la squadra frusinate ha raccolto uno scialbo pareggio a reti inviolate contro il Bologna, sul neutro di Torino: risultato giusto, ma il Frosinone al contrario dei rivali ha avuto qualche sussulto per provare a vincere il match. L’ultimo turno ha visto il Frosinone sconfitto in trasferta dalla Lazio, per 1-0: in partita fino all’ultimo minuto, grazie anche ad Immobile e compagni che hanno sciupato molte occasioni nella prima frazione di gioco.
Quello che funziona è la fase difensiva: modulo collaudato e calciatori con una discreta esperienza nella massima serie, difficilmente il Frosinone subirà grossi scivoloni.
Quello che manca è la creatività: poca qualità in mezzo al campo, calciatori validi ma poco estrosi lì davanti, il problema del Frosinone sarà fare gol.

Anche il Chievo è ancora fermo a 1 punto, ma anche in questo caso il calendario non è stato benevolo per la formazione scaligera: sfide casalinghe con Juventus ed Empoli, trasferta sul campo della Fiorentina.
In estate sono partite due pedine fondamentali degli ultimi anni, Castro ed Inglese, rimpiazzati da Obi e Djordjevic, e di contorno ecco gli innesti di Barba, Burruchaga, Tomovic, Mbaye e Floro Flores: un mercato piuttosto deludente, al quale loro malgrado si stanno abituando i tifosi gialloblù da qualche anno a questa parte.
In campo il Chievo ha favorevolmente impressionato all’esordio casalingo contro la Juventus: il passivo di 2-3 rispecchia l’andamento della partita, anche se probabilmente sarebbe potuto essere più ampio, ma lascia ai clivensi la soddisfazione di aver sorpreso l’Italia del pallone in quello che era unanimemente preventivato essere “il giorno di CR7”. Al secondo turno un pesantissimo 6-1 a Firenze, game set and match per i toscani e assordanti scricchiolii per la difesa del Chievo, annichilita nel primo tempo e messa al tappeto nel secondo. L’ultimo turno ha regalato il primo punto del campionato in un pareggio a reti inviolate contro l’Empoli, grazie anche ad una rete annullata ai toscani nella ripresa, con l’ausilio del VAR.
Quello che funziona sono gli ultimi 25 metri: Birsa, Giaccherini e Stepinski sono giocatori di qualità, che sapranno dare ai propri tifosi soddisfazioni nel corso dell’anno.
Quello che manca è la fase difensiva: i 9 gol subiti in 3 partite non possono non essere un campanello d’allarme per D’Anna, che deve ripensare le sue scelte a centrocampo ed in difesa per dare copertura all’esperto Sorrentino.  

1 punto in 3 partite anche per il Parma, al netto delle sfide casalinghe con Udinese e Juventus e della trasferta di Ferrara sul campo della SPAL.
In estate la dirigenza cinese ha operato generosamente sul mercato, chiudendo l’acquisto di pedine di qualità come Inglese, Gervinho e Biabany, passando per Sepe, Stulac, Rigoni, Grassi, Gobbi e Sprocati: un mercato intelligente, volto alla crescita della rosa nel lungo periodo. 
Sul campo i crociati hanno iniziato rimediando un pareggio tra le mura amiche contro l’Udinese: dal 2-0 al 2-2, nell’arco di 10 minuti, con il rischio concreto di perdere a pochi minuti dalla fine scongiurato solo da un prodigioso intervento di Gagliolo. Il secondo turno ha visto arrivare la prima sconfitta, ad opera della SPAL e, soprattutto, di un Mirko Antenucci in grande spolvero: un 1-0 che lascia grossi dubbi sulla preparazione atletica dei gialloblù, ma al contempo regala certezze circa lo stato di forma dell’ultimo arrivato Gervinho. Alla terza giornata arriva ancora una sconfitta: 1-2 casalingo ad opera della Juventus, ma tante note positive per un Parma coriaceo, in partita per 90 minuti e con tante occasioni create per agguantare il pareggio.
Quello che funziona è il gioco: il tecnico D’Aversa, esordiente su una panchina di serie A, si sta mettendo in luce schierando un 4-3-3 molto equilibrato, nonostante i tanti giocatori con connotati offensivi schierati in campo.
Quello che manca è la condizione atletica: il Parma ha dato la sensazione di tenere molto bene il campo nella prima frazione delle 3 partite sin qui disputate, ma allo stesso modo ha accusato un calo atletico al rientro dagli spogliatoi.

Chiude il trenino delle formazioni ferme ad 1 punto il Bologna, sin qui impegnato tra le mura amiche del Dall’Ara contro SPAL ed Inter, e in trasferta contro il Frosinone sul neutro di Torino.
E’ stata un’estate di lavoro intenso per la dirigenza rossoblù, impegnata a rimpiazzare cessioni importanti come quelle di Verdi, Ferrari e Di Francesco. Sono arrivati Falcinelli, Danilo, Mattiello, Dijks, Santander e tanti altri, ma la sensazione è che siano aumentate le alternative numeriche, non la competitività dell’11 titolare.

Il campo ha riservato subito una cocente delusione nel derby casalingo d’esordio contro la SPAL: 0-1, con palo di Helander al 94’, dopo essere rimasti in 10 uomini per via dell’espulsione dello sprovveduto Nagy. Al secondo turno il primo e, sin qui, unico punto raccolto, sul neutro di Torino contro il Frosinone, che ha ulteriormente evidenziato la scarsa vena realizzativa degli uomini di Inzaghi. Alla terza giornata ancora una sconfitta, questa volta uno 0-3 contro l’Inter figlio di un atteggiamento esageratamente rinunciatario, ad inchiodare uno zero nella casella gol fatti, dopo 3 turni.
Quello che funziona sono gli esterni: Dijks da una parte e Mattiello dall’altra danno freschezza ad una squadra che deve trovare in fretta le giuste motivazioni per centrare la salvezza.
Quello che non va sono gli automatismi offensivi: tanti nomi nuovi, tra i quali senz’altro spicca Falcinelli, senza dimenticare i collaudati Destro e Palacio. Al tecnico Filippo Inzaghi l’arduo compito di trasmettere loro anche solo un briciolo della sua celebre fame di gol.