Al di là degli aspetti tecnici e strategici sui quali la mia competenza è limitata e sicuramente Allegri è molto competente, quello che mi ha colpito nell'Aiax è la… brillantezza, termine poco calcistico che rende l'idea della coordinazione e dell'anticipo nella percezione spaziale e temporale con cui gli olandesi ci hanno battuti. Si spostavano prima e occupavano prima gli spazi. Deve essere chiaro che questa competenza non è solo istintiva o giustificabile con l'alibi della giovane età, è, invece, allenabile e perfezionabile, cosa che, evidentemente, hanno fatto i preparatori dell' Aiax.  

Fin dall'inizio della stagione, anche basandomi sull'osservazione delle annate precedenti, temevo che la nostra preparazione atletica fosse inadeguata. All'inizio del campionato ci dicevano che la preparazione sembrava discutibile ma era finalizzata alla fase importante della stagione. Visti i risultati attuali anche in termini di infortuni e ricordando precedenti flop atletici (Cardiff!) mi sembrava di essere preso in in giro.  Mi auguravo di essere smentito dai fatti ma, purtroppo, così non è stato. In due occasioni molto importanti due squadre tecnicamente inferiori ci hanno battuti con la loro brillantezza: Atalanta e Aiax. Non è la buonistica pulcinullata del calciospettacolo, non è questione di difendersi o attaccare, ma di farlo con brillantezza, armonia e non con l'opacità di un atteggiamento mentale e una condizione atletica che ci hanno portato a 'subire' invece di 'entrare' (parlo come medico non del settore sportivo e come praticante avanzato di KiAikido). La vecchia fisiologia considerava l'allenamento sportivo come un gioco a somma 0 tra l'impegno e l'efficienza muscolare senza tener conto del fatto che muoversi in modo armonico e fluido è meno faticoso e più redditizio dello scattare improvvisamente da fermi, un po' come quando le diete dimagranti venivano decise solo sul calcolo delle calorie invece di tener conto dell'assetto metabolico individuale e dello stile di vita. Difficile da spiegare in breve ma facile da osservare: i giocatori dell'Aiax, muovendosi in modo armonico erano in vantaggio e facevano meno fatica dei nostri che, come sappiamo, calano alla distanza e, ripeto, giustificarsi solo con la differenza di età pare un alibi insufficiente. 

Parallelamente siamo stati falcidiati da un'incredibile epidemia di infortuni muscolari, tendinei e legamentosi verificatisi anche durante gli allenamenti o il riscaldamento: è evidente che se avessimo avuto, p.es., Chiellini l'epilogo avrebbe potuto essere diverso. Ma anche gli incidenti dipendono dalla qualità della preparazione soprattutto in termini di propriocezione e cioè dell'allenamento dei riflessi che rendono molto più rapida la correzione dell'assetto corporeo in caso di squilibrio o di caduta, e il discorso di qui si estende di nuovo all'atteggiamento mentale "in avanti" invece che di attesa: allora i riflessi sono più pronti  e non si verifica quel ritardo infinitesimale che costringe al recupero e aumenta rischi e fatica. Abbiamo, cioè, i riflessi lenti e i riflessi si possono migliorare.

 Lodovico Benso