San Siro...
È il mio stadio. Da sempre, da 36 anni di abbonamento ininterrotto.

San Siro è impressionante quando è pieno ma anche da vuoto: avete mai provato a passeggiare sul campo con lo stadio vuoto? Pazzesco! Non riuscite a togliere gli occhi da tutto quello che vi sta guardando; si proprio così, è vuoto ma lo senti pieno, è una suggestione incredibile che ti leva letteralmente il respiro. 36 anni durante i quali, potete immaginare come abbia potuto vivere ogni tipo di emozione, e anche di situazione.

Sembrerà paradossale, ma uno degli anni più intensi, nel quale veramente ho percepito il potere occulto di San Siro, è stato il secondo anno di Serie B: la prima tessera la feci il primo anno di B perché... costava pochissimo.
Il secondo malaugurato anno cadetto ebbe lo stadio sempre pieno; ho percepito in quell'anno, da sbarbato, l'amore incondizionato del milanista verso la propria squadra.

Vennero, fortunatamente, progressivamente, tempi migliori fino ad arrivare sul tetto del mondo.

Ci sono state partite in cui vi assicuro che la spinta che arrivava dagli spalti si percepiva concreta, vedevi i nostri correre il doppio e gli avversari intimidirsi: Milan-Ajax 3-2 su tutte!
Pero'... San Siro ti spinge se tu accendi il motore, se vai a 100 ti spinge fino a 150, ma se vai a 40... può rallentarti, perché San Siro è abituato al Top e il Top pretende.

Quindi stasera San Siro farà vincere l'Italia se l'Italia mostrerà a San Siro di voler vincere.

Altrimenti non perdonerà.