Sarò conciso. O quantomeno, ci provo. Jerome Boateng è in rottura con il Bayern Monaco che ha fissato il prezzo per il suo cartellino: Udite udite, 25 milioni. Lo stesso prezzo di Rugani. Solo che Rugani, per intenderci, non è Boateng. Con tutto il rispetto per il centrale bianconero, quest'ultimo arriverebbe a Roma da scommessa, dopo un'esperienza poco fortunata a Torino e tanta, ma veramente tanta, panchina. Sarri preferisce l'esperienza alla maturazione definitiva di un centrale ancora inesploso (d'altronde lo stesso fece anche a Napoli con Maksimovic e Albiol) ed è per questo che ha messo in stand-by Rugani. Boateng, invece, è una garanzia. Il gigante fratellone di Kevin Prince ha vinto di tutto in carriera. È una colonna del Bayern: 176 presenze con i bavaresi, vincitore di Champions e Mondiale per club, ex campione del mondo con la Germania, c'è anche da pensarci? Il paragone fra i due, diciamocelo, non regge.

Il neo acquisto Mancini ha bisogno di far coppia con un centrale d'affidamento e nelle prime uscite stagionali ha dimostrato di non essere ancora rodato per il famigerato "grande salto" di qualità. Rugani o Boateng, per l'appunto. Allora io mi chiedo e vi chiedo: si può sempre privilegiare l'età a dispetto del palmares e dei trofei vinti in bacheca? Quanto ci guadagna la Roma con Rugani e quanto si avvantaggia con Boateng? I giallorossi hanno nella difesa il loro attuale tallone d'Achille. Occorre un traghettatore. Un solido rimpiazzo di Manolas che scaldi la piazza. Per questo ci viene incontro il mercato, soprattutto negli ultimi giorni con gli affari last minute. Il valzer di acquisti e cessioni estive riserva sempre sorprese. Questo in particolare ci ha abituato a fuochi d'artificio d'altri tempi.

Petrachi, pensaci.