Dzeko arriva. Dzeko resta. Icardi viene, Icardi se ne sta un anno a casa. Higuain punta i piedi e bla bla bla.
"Sono tanti i misteri dell'universo" diceva quell'omonimo alieno improvvisato in televisione, eppure in questi mesi ne abbiamo viste davvero di tutti i colori.
Ancor più misterioso, se vogliamo, il parere di chi con queste notizie e qualche amichevole di quartiere tra la cina e gli States, ha iniziato a stilare classifiche, eleggere vincitori e perdenti. Ancor prima di giocare anche solo una partita ufficiale.

Sarri non è adatto, Conte ha già vinto perché gioca senza attaccanti, figuriamoci ora con Lukaku. Il Milan gioca bene con Giampaolo, la Roma ha strapazzato il Real e il Napoli non sarà mai grande senza James, si è visto già dalle amichevoli.
Giusto? Ogni anno ad agosto sempre la stessa manfrina, ma diciamocelo: È perché ci manca il calcio. Siamo come una donna alla quale tolgono lo shopping, o il cibo, o tutt'e due. Insomma, ci piace sguazzare nella sofferenza e non appena vediamo un pallone rotolare, anche in spiaggia al mare o sotto gli ombrelloni, tiriamo le somme.

"Il bruttino è pure scarso", "lo spilungone che sta in porta non si regge", "quest'anno facciamo acqua da tutte le parti".

Come alcuni miei colleghi che scrivono di una Juve disastrosa o di un'Inter anti-Juve.
Ma ci rendiamo conto che questi ragazzi si stanno "preparando" per il bello che verrà? E per bello, intendiamoci, non sono proprio i nostri commenti "estivi". Esiste una parolina estiva poco utilizzata chiamata preparazione, o giù di lì.

Ora scappo perché mia moglie ha lo shopping e tra tre minuti, tre, se non esco dal bagno mi ammazza.
Saluti.