Dispiace rientrare a casa con le pive nel sacco, ma la sconfitta della Juventus era per me già scontata prima che iniziasse la partita, benchè sperassi ardentemente di sbagliarmi.
Il Real è nel complesso più forte della Juve, ma i nostri sono arrivati all'appuntamento troppo tesi e nevosi, quasi si trattasse di una questione di vita o di morte. Mentre i giocatori del Real apparivano sorridenti e distesi, già nel sottopassaggio, quelli della Juve avevano visi tristi e preoccupati, come se dovessero andare al patibolo.

Il primo tempo è apparso smentire ogni previsione negativa, ma nel secondo è sembrato che la squadra si fosse improvvisamente resa conto di aver sperato l'insperabile e che la realtà era ben diversa, tanto da accettarla come un evento ineluttabile contro cui era inutile lottare. Se la Juventus si fosse trovata sul 2 a 1, il Real si sarebbe rimboccato le maniche per pareggiare e ribaltare il risultato, certo di riuscirvi. E invece... subito il sorpasso. La Juventus ha avvertito chiaramente che il sogno era ormai svanito, come un bambino a cui si rompe in mano il giocattolo preferito e non ha avuto la forza di reagire. Anche conseguenza di una lunga vigilia improntata, soprattutto dai media, di trionfalismi prematuri e avventati dopo la vittoria contro il Barcellona, che aveva fatto credere a molti di essere ormai sul tetto del mondo.
La Juventus è nel complesso una bella squadra che con qualche ritocco potrebbe diventare bellissima, ma in campo internazionale le manca ancora la capacità di superare i momenti difficili perchè, in fondo in fondo, si sente inferiore almeno a tre delle squadre in odore di Champions e tra queste c'è il Real Madrid.

Ieri questa sensazione hanno mostrato di avvertirla persino i giocatori più navigati, eccetto forse Mandzukic e Dani Alves.
Vogliamo metterci anche qualche episodio sfavorevole? D'accordo! E vogliamo parimenti considerare, con tutta l'ammirazione e la stima per il grande (specie per un tempo) Buffon, che probabilmente Donnarumma non si sarebbe fatto infilare i primi due gol del Real? Cambia poco.
Quello che dovrebbe cambiare, indipendentemente da eventuali rinforzi, è la mentalità e di conseguenza l'atteggiamento con cui vanno affrontate le partite che contano.

Se in questo non è riuscito Conte, possiamo sperare in Allegri?