Guardando la partita di ieri tra il Barcellona di Luis Enrique e il Manchester City di Pep Guardiola (finita 4-0 in favore dei blaugrana, per chi non lo sapesse) mi sono posto questo quesito, che in realtà aleggiava nella mia mente già da molto tempo. Si sente spesso dire che un allenatore è vincente o perdente, che un allenatore è bravo ed un altro meno bravo, allora voglio prendere in esame degli esempi per analizzare insieme la questione e sono sicuro che chiuque di Voi leggerà questo articolo ne avrà sicuramente qualche altro da proporre. Partirei dal caso più ecclatante degli ultimi 20 anni (almeno), ovvero: Claudio Ranieri. Sir Claudio da Testaccio ha combattuto per trent'anni contro l'etichetta di "eterno secondo" affibiatagli addosso da ogni dove ed ha ricevuto parecchie critiche perchè pur avendo allenato squadre blasonate in Italia, Spagna, Inghilterra e Francia non è mai riuscito a vincere nessun trofeo prestigioso, fino al maggio del 2016, quando, con il Leicester City, ha realizzato la più bella favola della storia del calcio moderno. Se andiamo, inoltre, ad analizzare i momenti in cui è arrivato nelle big del nostro paese, scopriamo che è stato parecchio sfortunato, nel senso che è sempre arrivato nel posto sbagliato e al momento sbagliato. Ovvero nella Juve post-calciopoli, con una società e una squadra tutta da rifondare e proveniente dalla serie B. Con la Roma nel 2010 è arrivato ad un soffio dallo scudetto, nonostante avesse contro un'Inter stratosferica ed ha perso con molta sfortuna la finale di Coppa Italia sempre contro i nerazzurri di Mourinho, campioni di tutto in quella stagione. Nel 2011 è approdato proprio nell'inter "spompa" del post-triplete e anche con le altre squadre allenate in giro per l'Europa la fortuna non è stata dall sua: ha allenato l'Atletico Madrid quando ancora non era la grande corazzata di oggi, stesso discorso per il Chelsea, mentre con il Valencia ha vinto una Coppa del Rey e una supercoppa Europea. Quindi, detto ciò, Ranieri è un allenatore scarso o un allenatore bravo, ma poco fortunato? La risposta non è semplice e se valutiamo altri esempi scoprimo che nella carriera di qualunque allenatore ci sono degli alti e dei bassi, anche Mourinho che Oltremanica è stato sporannominato lo Special One in questi ultimi anni sta rallentando pericolosamente e dopo il triplete del 2010 con l'Inter ha deluso con il Real, perchè pur vincendo alcuni trofei nazionali, non è riuscito nell'intento di conquistare la Decima Champions League e nei tre anni in blancos non ha mai raggiunto nemmeno la finale di quest'ultima. Il ritorno al Chelsea con risultati alterni, il successivo esonero nel settembre 2015, dopo un drammatico avvio di stagione e l'approdo al Manchester United in questa stagione (con il quale non sta convincendo per nulla nonostante i pesanti investimenti sul mercato) sono storia recente e poco apprezabile (non certo da prescelto). E potremmo prendere moltissimi altri esempi: da Allegri il normalizzatore o da Conte il motivatore o ancora da Benitez il pacioccone o perchè no da Mazzarri il piagnucolone e altri centinaia di allenatori che hanno avuto ottimi risultati in alcuni contesti e discreti o nei casi estremi pessimi risultati in altri. Tornando quindi alla partita di ieri sera, mi sono detto: "ma il Barcellona non era fortissimo grazie a Guardiola (che ha deluso le aspettative anche al Bayern Monaco) e alla sua filosofia? Luis Enrique non era considerato un allenatore poco capace (vedi parentesi romana)?" Detto ciò, ho dato una risposta più o meno plausibile, giudicatelo Voi, a questo quesito che mi tormenta quando si parla di allenatori. La risposta secondo me è che un allenatore ha un peso specifico variabile nelle prestazioni e nei risultati di una squadra, ma che non supera mai il 10% del totale dei meriti o dei demeriti. Invece ciò che conta di più in assoluto è la solidità del progetto societario che sappia dare un'identità alla squadra e delle regole chiare ed efficaci a tutti i tesserati che compongono lo staff dirigenziale, tecnico e la rosa dei giocatori. Quando tutto ciò si amalgama alla perfezione e vi è un'unione di intenti da parte di ogni membro del club un allenatore scarso può improvvisamente diventare un fenomeno grazie ai calciatori messigli a disposizione e alla società che lo supporta, mentre in caso contrario un allenatore che sia molto preparato tatticamente, tecnicamente, nonchè grande motivatore ed assiduo lavoratore, rischia di soccombere e naufragre assieme a tutta la nave. Che ne pensate?