La soluzione più paventata dal mondo giornalistico, ma anche dalla FIGC capitanata da quel vecchio volpone di un Tavecchio (che ora pare essersi guadagnato addirittura le simpatie di Andrea Agnelli) è quella che prevede la riduzione delle squadre del massimo campionato italiano da 20 a 18 per rendere il prodotto "serie A" più competitivo e di conseguenza più vendibile (parola d'ordine dello sport nel 2017, ahimè). Questa idea piace a molti, ma non a tutti, non piace per nulla alle "piccole" squadre e non piace nemmeno all'AIC perchè meno squadre professionistiche significano ovviamente meno posti di lavoro per i calciatori. Quindi qual è la soluzione, cosa si farà? Quali idee vengono prese in esame oltre alla riduzione del numero delle squadre partecipanti? La risposta è: nessuna. Sembra quasi che non ci sia un'altra strada percorribile, che il modello tedesco a 18 squadre sia l'unico possibile, ma non è così, a mio avviso, anzi. Secondo me la soluzione sta nella ridistribuzione dei ricavi provenienti dai diritti TV, nella modernizzazione delle strutture (a partire ovviamente dagli stadi, che sono il teatro dove viene venduto il prodotto) e nell'aumento degli investimenti sul settore giovanile, sia economicamente che a livello di fiducia (perchè i giovani italiani stanno dimostrando di esserci e di essere parecchio validi e competitivi). Inoltre, si parla sempre più dell'aumento del paracadute per le squadre che retrocedono in serie B, ma così si creano delle corazzate nella serie cadetta e si diminuisce il ricambio continuo di squadre in serie A. Secondo me invece si dovrebbe aumentare il premio per chi viene promosso in modo che possa adeguatamente rinforzarsi per affrontare al meglio l'approdo in serie A. Oltre a questo, la soluzione che io reputo più affascinante sarebbe quella dei Play-off e Play-out incrociati tra serie A e serie B, così facendo si testerebbe fin da subito la qualità delle squadre della cadetteria e si andrebbe ad immischiare nella lotta salvezza della serie A molte più squadre rispetto ad oggi. I play-off di serie B rimarrebbero identici agli attuali con l'unica differenza che le due finaliste anziché affrontarsi tra loro si scontrerebbero con le due perdenti dei play-out delle massima serie. Andrebbero ai play out le 4 squadre dalla 15° posizione alle 18° mentre retrocederebbero direttamente le ultime due. Se applicassimo questo nuovo sistema al campionato attuale si potrebbe dire che il solo Torino non avrebbe troppi stimoli perchè abbastanza distanze sia dalla zona europea che dalla zona playout ed adirittura Crotone Palermo e Pescare date oggi per spacciate lotterebbero anche solo tra loro per non finire nelle ultime due piazze ma per provare ad arrivare terz'ultime e quindi a giocarsi una chance ai playout. Capisco che playoff e playout, come sostenuto da qualcuno, non facciano parte della cultura dello sport italiano. ma allora perchè in serie B vengono applicati e perchè si parla sempre di modello inglese, tedesco o spagnolo (a seconda dell'argomento) da seguire? Secondo me questa sarebbe la soluzione più semplice, meno dispendiosa, più efficace e più attreante. Ai posteri l'ardua sentenza...