Perchè mai oggi un giovane campione straniero dovrebbe scegliere la Serie A come prima destinazione? Negli ultimi 10 anni il monopolio Juve ha declassato il livello del nostro campionato allineandolo alla Francia e alla Germania: c'è solo un squadra che può vincere per cui, se sei ambizioso, o vai in quella squadra oppure è meglio che scegli tornei più ricchi e tecnicamente avanzati come La Liga e la Premier. Per un giovane calciatore e per il suo procuratore oggi è meglio andare in Premier all'Everton o al Tothenham (seconda fascia inglese) piuttosto che all'Inter o al Milan o alla Roma: questo perchè la Premier è più credibile sia dal punto di vista economico (soldi e visibilità) che da quello sportivo (onestà e integrità del sistema arbitrale).

In Italia, è inutile nascondersi dietro ad un dito, chiunque non sia tifoso della Juve ha un'evidente percezione di una disparità di trattamento rispetto ai torinesi sia sul campo (arbitri e VAR) sia nelle istituzioni (FIGC, Lega, AIA) sia sui media (giornali, siti, TV): e se tutti hanno questa percezione, che tra l'altro è palesata quando la Juve gioca in Europa, significa che ABBIAMO UN GROSSO PROBLEMA. A questo punto entrano in gioco arbitri e giornalisti: se vogliamo restituire credibilità al campionato affinchè tutte le società siano motivate ad investire, serve un cambio di passo sia nelle decisioni sul campo che nel modo di raccontarle sui media.

Se il campionato non è credibile allora i giocatori forti non vengono in Italia e le società non investono. Se le società non investono il livello del campionato si abbassa. Se il livello si abbassa le nostre squadre vanno in Europa e non sono competitive. Se non siamo competitivi in Europa la Serie A diventa invendibile all'estero. Senza appeal non arrivano gli sponsor. A quel punto tutte le società diventano vittime dei paletti intricati del FFP. Come vedete si tratta di un circolo vizioso che va spezzato alla radice. Serve mettere il merito al centro di tutto!