In questi giorni e per almeno i prossimi tre mesi, la vicenda Donnarumma continuerà a riempire tutti i tabloid sportivi. Capire la scelta del giocatore appare francamente cosa molto difficile all'occhio del tifoso, sempre pronto ad idealizzare e creare bandiere che ormai non esistono più. Oggi il calcio è un business a 360 gradi, chi acquista una società di calcio  vuole ottenere guadagni, ed i calciatori ripongono le questioni morali nel cassetto affidandosi ai procuratori per garantirsi un futuro e soddisfare tutti i loro desideri.

Il mecenatismo è scomparso, ed anche società come Juventus e Napoli hanno l'occhio vigile sui bilanci ed una ricerca continua di nuove fonti che aumentino il fatturato. In questo sistema operano i procuratori, anche se ritengo doveroso fare qualche distinguo. I vecchi procuratori hanno ancora un anima e cercano di trasmettere ai suoi assistiti valori che vanno oltre quello economico. Poi abbiamo la categoria dei Raiola, dei Mendes gente che tratta i giocatori come merce di scambio, eliminando ogni aspetto morale in nome del dio denaro. Donnarumma a mio umilissimo parere avrebbe dovuto agire diversamente della serie "ok rinnovo ma se un top club mi vuole, dovete darmi la possibilità di andare" . Altro aspetto che mi permetto di criticare è l'assoluto silenzio del giocatore il quale dovrebbe avere il coraggio di spiegare il motivo della sua scelta, e non trincerarsi nel silenzio assoluto, oppure permettendo ad altri di parlare al suo posto. La personalità e la sicurezza mostrata in campo andava ribadita davanti ai microfoni.