Il presidente Aurelio De Laurentiis, pur avendo dichiarato, molti anni fa, di voler creare una cantera stile blaugrana, all' ombra del Vesuvio, non ha mai, veramente, puntato sul vivaio azzurro; un vero peccato vista la quantità di talenti che il territorio campano ha offerto negli ultimi anni: Ciro Immobile, sicuramente uno dei migliori talenti sbocciati sul territorio, attaccante formidabile e super collaudato in serie A, ma mai passato per le giovanili del Napoli; Gigio Donnarumma, ritenuto dai più come l'erede di Buffon, è "nato" nelle giovanili del Milan; Danilo D'Ambrosio, giocatore duttile e imprescindibile dell'Inter negli ultimi anni; Domenico Criscito giocatore carismatico e di qualità, è stato un nazionale per molti anni e ora è il leader di un Genoa in crisi, in cui spicca come uno dei pochi elementi salvabili; Sorrentino, Consigli e Sportiello, 3 portieri con qualità indiscusse, che non hanno mai vestito l'azzurro; e molti altri ancora. Perché ciò?

Perché si preferisce cedere, a titolo definitivo (es. Izzo) o temporaneo (es. Gaetano e Palmiero), giovani del vivaio, per poi spendere fior fior di milioni per giocatori come Tonelli, Ounas, Younes, Michu, Vargas e  Verdi, che al Napoli non hanno dato nulla, solo delusioni?
 C'è da dire, che questo è un atteggiamento che hanno quasi tutte le squadre italiane, da molti anni si preferisce puntare sugli stranieri piuttosto che sui giovani talenti italiani, atteggiamento che, oltre ad aver bruciato molti giovani calciatori, complice anche l'atteggiamento del tifoso italiano medio, che non ha pazienza, ha avuto ripercussioni anche sulla nazionale, con quasi un decennio di prestazioni assolutamente insufficienti, nelle competizioni ufficiali, per una nazionale quattro volte campione del mondo. Il salto di qualità della società calcio Napoli deve passare, oltre per la costruzione delle infrastrutture, per il vivaio. Basta solo vedere tutti i soldi che il Napoli potrebbe risparmiare, non comprando calciatori come quelli sopra elencati, ma dando delle chance ai giocatori del vivaio, il quale, deve essere affidato a gente competente, che estenda la ricerca dei talenti su tutto il territorio, il solo Grava non basta, e che "rastrelli" molti giovani talenti campani; tra l'altro i soldi risparmiati potrebbero essere investiti per giocatori di un calibro maggiore, per costruire un Napoli ultra competitivo, connubio perfetto tra i giovani del vivaio e giocatori affermati. Il nostro capitano è un napoletano di qualità indiscusse, Lorenzo il Magnifico, ma di Insigne, ce ne sono tanti...bisogna solo cercarli!