Sportiello, Loftus-Cheek, Romero, Reijnders, Pulisic, Okafor e Chukwueze. Questi gli acquisti del Milan nei primi ventidue giorni di Luglio, con una cessione stellare: quella di Sandro Tonali. Il portiere ex-Atalanta ed il baby ex-Lazio sono arrivati a zero, da svincolati, mentre i due "londinesi" RLC e Pulisic sono stati pagati 36 milioni di euro insieme. Il talento olandese Reijnders per 19 milioni, Okafor per 15 e il tanto atteso Chukweze dovrebbe portare via 20 milioni dal budget.
Totale? 90 Milioni, e questo significa, considerando i 40-50 milioni di budget iniziale e i 70 milioni derivanti dalla cessione di Sandro, che il Milan ha ancora in cassa 20-30 milioni, che dovrebbero essere spesi per chiudere Musah (e con lui il centrocampo) e ritoccare la squadra in alcuni punti, come ad esempio il vice-Theo, con Ballo-Touré accostato al Bologna ed al Fulham. Da non dimenticare Origi, Rebic, Gabbia, Messias e Lazetic tutti con la valigia pronta per lasciare Milanello, da queste cessioni il Milan dovrebbe ricavare circa 15-20 milioni, da conservare per i ritocchi della sessione di mercato invernale. Dire addio a Tonali è stata un'impresa ardua, ma il duo Furlani-Moncada è stato abile nell'utilizzo del bottino, rivoluzionando il centrocampo e migliorando l'attacco che ad oggi è capace di cambiare faccia in base ai suoi interpreti, donando cosi a Stefano Pioli diverse soluzioni per diverse situazioni. 

Ma i tifosi non sembrano essere totalmente soddisfatti. Molti partivano da un giudizio negativo e pessimista sulla dirigenza firmata Cardinale, e si sa, alcuni tifosi sono più attaccati alle loro idee che alla maglia che "tifano". Alcuni di loro forse addirittura sperano in un'annata buia del Diavolo, solo per poter dire "io l'avevo detto" al bar di quartiere, ergendosi a grandi esperti del calcio. L'accusa piu utilizzata contro Cardinale era quella di non comprare giocatori, intascandosi i ricavi della cessione di Tonali, ma il Milan ha invece utilizzato sapientemente il budget. Certo, il giudizio finale lo dovrà dire, come sempre, il campo. Negli ultimi giorni, specialmente su Twitter, molti utenti hanno espresso la paura di ritrovarsi nella stagione del duo Fassone-Mirabelli e delle loro "cose formali".
Ma è veramente cosi?

Mettendo fianco a fianco i dati delle due sessioni di mercato in questione, si notano subito i nomi degli interpreti: nel 2017 arrivarono Bonucci, Biglia, Kalinic, Kessié e Conti. Tutti big delle avversarie italiane, già consacrati nel nostro campionato. 
A questi si aggiunsero Calhanoglu, Musacchio, Rodriguez e Borini. 187 Milioni di spesa. La linea di Fassone era chiara: comprare giocatori importanti delle dirette avversarie, indebolendole. Il risultato lo conosciamo tutti molto bene, il Milan fece grande fatica sia in campionato che in Europa League, con molti dei nomi sopra citati che finirono per essere un peso.
La linea di Furlani è invece totalmente diversa, perchè il Milan non sta acquistando giocatori esplosi e all'apice della loro carriera, come Bonucci e Biglia nel 2017, bensì giovani che hanno dimostrato di avere talento, con l'impegno di valorizzarli, come Reijnders, Romero, Okafor e Chukweze. Loftus-Cheek e Pulisic hanno rispettivamente 27 e 24 anni e sono quindi ancora giovani e potranno riscattare le stagioni infelici vissute al Chelsea.
Inoltre, nel 2017 Fassone rifece praticamente tutta la squadra, salvando solo Donnarumma, Romagnoli e Suso, mentre nel 2023 Furlani sta aggiungendo ad una base solida, che ha vinto lo scudetto nel 2022, migliorandola per tornare a competere per obiettivi importanti. Non dimentichiamo che ad oggi, il Diavolo conta ancora Maignan, Theo Hernandez, Leao, Giroud e Bennacer in rosa, una base molto solida su cui costruire gioie future. 

Per questi motivi, i commenti e le paure che accomunano queste due sessioni di mercato, sono insensati e non dovrebbero essere presi in considerazione. L'unico risultato che possono ottenere è quello di screditare il buonissimo lavoro della dirigenza rossonera, specialmente Giorgio Furlani, e di causare inutili ansie al braccio più volubile ed insicuro della tifoseria milanista. L'unico giudizio che conterà sarà il campo, il rettangolo verde da cui non si può scappare, ma ad oggi il Milan è più forte di quanto fosse un mese fa.

Quindi, cari tifosi con cui condivido gioie e dolori derivanti dalle avventure del Diavolo, provate a gioire per le mosse sul mercato, per una volta.
Pensate anche alle altre squadre: l'Inter, ad un mese dall'inizio del campionato, non ha un portiere titolare in rosa, con Sommer che tarda ad arrivare e Trubin incatenato da una valutazione troppo alta del suo club, oltre ad aver ricevuto il tradimento del figliol prodigo Lukaku, la Juve ha tra le file Vlahovic che vuole andarsene ed il sostituto ancora non è stato trovato, la Lazio ha perso Milinkovic-Savic, centrocampista simbolo della squadra, e forse perderà anche Immobile, vero trascinatore della compagine capitolina, la Roma è alle prese con i soliti mal di pancia di Mourinho ed il Napoli è ancora fermo sul mercato dopo aver perso la colonna difensiva Kim. 

L'ultimo giudizio sarà del campo, ma al momento il Milan è il vero re del calciomercato italiano, senza troppi dubbi.