Fame. Grinta. Determinazione. Chi più ne ha più ne metta. Chi come noi milanisti conosce perfettamente una vecchia bandiera del nostro vecchio Milan, sa che per ripartire a vincere è importante una figura come quella dell'ex numero 8 rossonero, Gennaro Gattuso.

Subentrato a Montella ad inizio dicembre, disputa la sua prima partita in panchina al Ciro Vigorito. Benevento ultimo in classica con 0 punti. Sembra una passeggiata, siamo in vantaggio 1-2 , al quinto minuti di recupero viene assegnata ai campani una punizione defilata sui 30 metri. Salgono tutti, compreso Brignoli, il loro portiere. Cross nel cuore dell'area di Cataldi, Abate perde la marcatura dell'estremo difensore ed è gol.. 2-2...

Si presenta in conferenza stampa assumendosi tutte le colpe del risultato del match , nonostante avesse condotto solamente un paio di allenamenti. Qui iniziamo a capire la persona, colei che comincia farsi carico dei problemi di squadra senza lasciare nulla al caso. 

Dopo qualche settimana di allenamenti, alcuni giocatori cominciano a sentire la fatica, i ritmi sono decisamente più alti, meno pause tra un esercizio e l'altro e intensità piu alta nello svolgimento. Una cosa sta però pian piano crescendo in quelle settimana ed è un GRUPPO. Sì, lo scrivo in grande, a caratteri cubitali, perché chiunque abbia fatto uno sport di squadra sa benissimo che senza di esso non si va da nessuna parte; è la corsa per il compagno, la voglia di non mollare mai, dire sempre una parola di conforto anche quando il compagno sbaglia, e altri infiniti aspetti a far sì che i risultati arrivino. 

La partita successiva al Benevento la vinciamo in casa contro il Bologna. Poi, sconfitta a Verona (penultima), sconfitta a San Siro contro l'Atalanta e pareggio a Firenze. Nei giornali si comincia a leggere se effettivamente Gattuso fosse pronto per guidare il Milan in un momento così delicato, sia dal punto di vista societario che di risultati. Qualcosa però stava cambiando, i giocatori erano aggressivi, correvano di più, costruivano azioni d'attacco, a sprazzi si comincia a vedere un po' di gioco squadra. 

Milan - Crotone, io la definisco la partita della svolta, 1-0 gol di Bonucci su ingenuità di Cordaz. Qui cominciamo a vedere un Milan diverso , equilibrato, costruttivo, i giocatori si danno la carica in campo, l'allenatore è riuscito a trasmettere la propria personalità alla squadra. Otteniamo 10 risultati utili consecutivi, battendo la Roma all' Olimpico, la Lazio a San Siro e pareggiando il derby. Ci fermiamo solamente contro la Juventus. 

Tutte le energie spese in questi mesi, avendo fatto una "preparazione" a dicembre, si cominciano a sentire e come è normale che sia iniziamo a essere stanchi e a calare i ritmi, riesce a perdere in casa con il Benevento attaccando per 90 minuti e pareggiando contro il Sassuolo sempre a San Siro.  Anche qui Gattuso va in conferenza stampa, e si assume le sue responsabilità, lasciando fuori dai discorsi la squadra, fa da capo espiatorio. Concludiamo la stagione pareggiando a Bergamo e vincendo in casa 5-1 contro la Fiorentina. 

Obiettivo Europa League raggiunto, direttamente ai gironi senza preliminari. 
Gattuso è riuscito a valorizzare i suoi giocatori grazie al 4-3-3. Calhanoglu messo hai margini da Montella , comincia ad inserirsi , tanto da diventare punto fermo e spesso il migliore in campo.  Bonaventura tornato nel ruolo di mezzala sinistra , ( Montella lo impiegava trequartista ) mette a segno 7 gol. Biglia partito in modo opaco è riuscito a ritornare ai livelli della Lazio. Bonaventura in una conferenza stampa disse: "Ora non ce più confusione" indicando come la squadra stesse trovando un inquadratura e indicando Gattuso un Mister di altissimo livello.  Nonostante tutto quello che si legge nei vari social, nei giornali della situazione societaria, noi dobbiamo rimanere tranquilli. Noi abbiamo Ringhio, una certezza, un uomo che sa cosa significa indossare la maglia del Milan, perché per quella maglia a pianto e gioito, perciò quello che può trasmettere lui alla squadra difficilmente può essere fatto da un alta persona. 

Finiamo con un commento sul mercato. In questi giorni girano diversi nomi per quanto riguarda la " famosa " punta da 20 gol, da Higuain a Immobile, da Morata a Belotti. Troppi nomi quindi idee poco chiare, vedremo cosa ci riserverà il futuro. Non ci resta che aspettare la nuova stagione , magari con qualche rinforzo e con lo stesso grande Mister in panchina.

Un saluto a tutti i tifosi milanisti, sempre forza MILAN.