Attraverso l'immensità del deserto, un beduino solitario e il suo fedele cammello si avventuravano tra le dune di sabbia dorata. La notte era stata lunga e silenziosa, ma adesso i primi bagliori dell'alba coloravano il cielo, annunciando l'arrivo di un nuovo giorno. Mentre la luce dell'alba si diffondeva, il beduino intravide all'orizzonte un'incantevole visione: la capitale Riyadh, splendente come una gemma nel deserto.
Gli occhi del beduino si riempirono di stupore e meraviglia mentre contemplava la città che si stagliava in lontananza. Il luccichio dorato che emanava sembrava catturare la sua anima, richiamandolo con una forza magnetica. Era come se la città stessa lo stesse chiamando, invitandolo a scoprire il suo segreto.
Mentre si avvicinava, il beduino poteva percepire la grandezza e la maestosità di Riyadh. I grattacieli sfidavano il cielo con la loro audacia architettonica, mentre le strade pulsavano di vita e movimento. L'aria era impregnata di un'energia frenetica, un'atmosfera che prometteva opportunità illimitate. Ma il beduino sapeva che dietro quel luccichio d'oro c'era un'altra realtà, una realtà che spesso rimaneva celata agli occhi dei più.
La ricchezza sfavillante sembrava poter comprare tutto, ma il prezzo pagato era a volte invisibile agli occhi superficiali. Si trattava di un prezzo di compromessi e di sacrifici, di valori che venivano offuscati dall'avidità e dalla brama di potere. Il beduino aveva sentito storie di corruzione e disuguaglianza, di privilegi che si erano radicati nella società. C'erano coloro che erano stati trascinati nell'abisso dell'avidità, lasciandosi sedurre da una ricchezza sconfinata che sembrava poter comprare qualsiasi cosa, inclusa la coscienza stessa.
E infatti, guardando la città, una leggera brezza portò con sé alcune nubi che si addensarono nel cielo. Mentre osservava quelle nubi che si estendevano, l’uomo si sentì pervadere da un senso di tristezza e preoccupazione.


Negli ultimi anni, l'Arabia Saudita ha intrapreso una campagna di investimenti mirati nel mondo dello sport, in particolare nel calcio. Club di alto profilo come il Paris Saint-Germain, l'Al Nassr e l'Al Ahli sono stati acquisiti o finanziati da fondi sauditi. Questi investimenti hanno attirato grandi giocatori come Cristiano Ronaldo, Sergio Romas e Karim Benzema, che sono stati sedotti da offerte finanziarie colossali. Tuttavia, dietro questa facciata di ricchezza e successo, si nasconde una realtà meno virtuosa. Numerosi calciatori hanno denunciato il mancato pagamento degli stipendi da parte dei club sauditi.
La FIFPRO, il sindacato internazionale dei calciatori, ha segnalato che il mancato pagamento degli stipendi è un problema ricorrente in Arabia Saudita, insieme ad altri paesi come l'Algeria, la Cina, la Romania e la Turchia. Situazioni come quella di Lewis Grabban, che ha visto il proprio contratto rescisso dopo pochi mesi senza ricevere tutti gli stipendi pattuiti, sono diventate comuni. La FIFA ha dovuto intervenire su numerose controversie e ha sanzionato alcuni club sauditi per il mancato pagamento degli stipendi. Mentre i giocatori di calibro mondiale come Cristiano Ronaldo e Karim Benzema godono dei benefici finanziari offerti dall'Arabia Saudita, la maggior parte dei calciatori si trova a dover affrontare lunghe battaglie legali per ottenere ciò che gli spetta.
Questa situazione mette in evidenza un divario di trattamento che esiste tra i giocatori di punta e quelli meno noti. Nonostante le controversie e le difficoltà, l'Arabia Saudita continua ad investire nel calcio e in altri sport. I miliardari del Medio Oriente si sono fiondati sul calcio europeo, acquisendo importanti club e portando eventi sportivi di rilievo nella regione.
La Coppa del Mondo FIFA 2022 in Qatar è solo uno degli esempi di come il Medio Oriente stia cercando di imporsi come una potenza nel mondo dello sport. Tuttavia, c'è chi teme che questi nuovi gruppi di proprietà possano influenzare negativamente l'equilibrio competitivo del calcio. L'abbondanza di risorse finanziarie può permettere ad alcuni club di acquistare i migliori giocatori e dominare il panorama calcistico, lasciando le squadre più piccole con poche possibilità di competere a livello internazionale. Gli ingenti investimenti dell'Arabia Saudita nel calcio e nello sport in generale hanno portato benefici economici e un maggiore interesse mediatico nella regione, ma ci sono anche preoccupazioni riguardo ai problemi finanziari che i calciatori devono affrontare e all'effetto che questi investimenti possono avere sull'equilibrio competitivo.
Il futuro del calcio dipenderà dalla capacità di gestire queste sfide e trovare un equilibrio tra i benefici finanziari e l'integrità del gioco. Perché la situazione attuale nel calcio saudita, con l'arrivo di giocatori del calibro di Cristiano Ronaldo, Lionel Messi, Karim Benzema e Sergio Ramos, ha suscitato interesse e attenzione a livello globale.
C'è chi si chiede se l'investimento massiccio di denaro da parte dell'Arabia Saudita possa davvero portare alla creazione di un campionato calcistico di livello mondiale. Personalmente, ho sinceri dubbi sul fatto che l'Arabia Saudita abbia il fascino culturale e l'interesse sufficiente per sostenere un sistema calcio con salari così elevati e in grado di attirare il grande pubblico. Attualmente, la media di spettatori nella Saudi Pro League è di poco superiore ai 10.000 tifosi a partita, e per coprire i costi dei salari dei nuovi giocatori sarebbe necessario un sostegno finanziario ancora maggiore. Inoltre, bisogna sottolineare che i giocatori di punta come Cristiano Ronaldo e Sergio Ramos si trovano nella fase calante delle loro carriere, con un'età che supera i 35 anni. Mentre Insomma, questi obiettivi prefissati dall’Arabia Saudita ricordano il fallimento del progetto NASL negli anni '70 negli Stati Uniti, in cui si cercò di attirare giocatori famosi in fase finale di carriera per promuovere il calcio. Questo progetto non ebbe successo a causa delle spese eccessive sostenute dai club e di altre questioni. Questo ricordo porta con sé un certo scetticismo sulla possibilità che la Saudi Pro League possa diventare uno dei primi cinque campionati al mondo, considerando i fattori finanziari e la fase calante delle carriere dei giocatori di punta. Sarà interessante osservare come si svilupperà la situazione e se l'Arabia Saudita riuscirà a realizzare la sua ambizione di diventare una potenza calcistica globale.

Nello specifico, l'Arabia Saudita sta investendo nel calcio come parte della sua Saudi Vision 2030, un piano di sviluppo che mira a diversificare l'economia del paese al di là del settore petrolifero. Questo piano comprende diverse aree strategiche, tra cui il turismo, l'intrattenimento e lo sport. Il calcio è diventato un punto centrale nella Saudi Vision 2030, con l'obiettivo di aumentare i ricavi commerciali della Saudi Pro League da 450 milioni di riyal a 1,8 miliardi di riyal. Il piano prevede l'approvazione di società pubbliche che investono in società sportive e la privatizzazione delle società sportive a partire dal 2023.
L'arrivo di giocatori di calibro mondiale come Cristiano Ronaldo, Lionel Messi e Karim Benzema è parte integrante di questa strategia di investimento nello sport. Questi giocatori contribuiscono a incrementare l'interesse e la popolarità del calcio saudita, attirando l'attenzione sia a livello nazionale che internazionale. L'Arabia Saudita ha anche investito in altri sport, come la MotoGp e il golf, al fine di sviluppare un'ampia piattaforma di eventi sportivi nel paese.

Oltre al fattore economico, il paese sta cercando di promuovere lo sport come parte della sua strategia di sviluppo a lungo termine. Gli investimenti nel calcio e in altri sport servono a creare un ambiente sportivo stimolante e a contribuire all'obiettivo più ampio di diversificare l'economia della nazione. Questi investimenti nel calcio e in altri sport di richiamo internazionale contribuiscono a creare una cultura sportiva nel paese e a promuovere l'immagine dell'Arabia Saudita come luogo di competizioni sportive di rilievo. Inoltre, l'Arabia Saudita ha una grande base di tifosi appassionati di calcio. Il calcio è uno degli sport più popolari nel paese, e l'arrivo di giocatori famosi come Ronaldo, Sergio Ramos e Benzema crea un'enorme eccitazione tra i tifosi e aumenta l'interesse per la Saudi Pro League. Inoltre, l'aspetto finanziario non può essere trascurato. Gli stipendi offerti ai giocatori sono molto elevati, superando di gran lunga quelli che potrebbero guadagnare nei club europei. Questo rende l'Arabia Saudita una destinazione molto attraente per i giocatori che giocano in Europa che cercano un contratto redditizio prima della fine della loro carriera.

La sponsorizzazione di Lionel Messi per promuovere il turismo saudita è un altro esempio di come lo sport e il turismo siano collegati nella strategia di sviluppo del paese. Proprio perché l'investimento nell'Arabia Saudita nel calcio e in altri sport fa parte di una strategia più ampia del paese per diversificare la propria economia e creare un'immagine positiva a livello internazionale. I giocatori di calibro mondiale sono attratti non solo dai soldi offerti, ma anche dalla possibilità di essere parte di una nuova era nello sviluppo del calcio saudita e di contribuire alla crescita dello sport nel paese. È infatti stato ufficializzata la notizia riguardante Lionel Messi che accetta di diventare testimonial del turismo in Arabia Saudita per 25 milioni di euro.
Secondo quanto riportato, ovviamente si tratta di indiscrezioni non confermate, Messi avrebbe accettato di non aprire mai bocca sulla sistematica violazione dei diritti umani in Arabia Saudita in cambio di questo contratto di testimonial. Questo solleva interrogativi sul ruolo dei giocatori di calcio di fama mondiale nell'essere portavoce di un paese che ha ricevuto critiche per le sue politiche sui diritti umani. È importante sottolineare che l'Arabia Saudita è stata oggetto di critiche e preoccupazioni internazionali per le violazioni dei diritti umani, tra cui la limitazione delle libertà di espressione, l'oppressione delle minoranze e il trattamento dei lavoratori migranti.
Inoltre, il paese è stato coinvolto nel conflitto in corso nello Yemen, con accuse di violazioni dei diritti umani e gravi crisi umanitarie. La scelta di Messi di accettare questo contratto solleva questioni etiche sul suo ruolo e sulla responsabilità dei giocatori di calcio nel promuovere paesi con problematiche legate ai diritti umani. Molti sostengono che i giocatori di calibro mondiale abbiano un’attenzione significativa per sensibilizzare e promuovere valori positivi, tra cui i diritti umani. Tuttavia, è importante notare che il contratto di testimonial di Messi con l'Arabia Saudita è stato stipulato a livello individuale e non coinvolge direttamente il suo club, il Paris Saint-Germain. Spetta a ciascun giocatore prendere decisioni personali riguardo alle offerte di sponsorizzazione e agli impegni che accettano al di fuori dei campi da calcio. In definitiva, la notizia solleva dubbi sulle scelte dei giocatori di calcio riguardo alle partnership e alle testimonianze, specialmente quando coinvolgono paesi con critiche significative sul fronte dei diritti umani. La questione dei diritti umani rimane un tema importante da affrontare nell'ambito delle discussioni sul calcio e sugli impegni dei giocatori all'interno e al di fuori dei campi da gioco.

L'Arabia Saudita è stata oggetto di critiche e preoccupazioni internazionali per le sue violazioni dei diritti umani. Tra le questioni sollevate vi sono la limitazione delle libertà di espressione, l'oppressione delle minoranze, il trattamento dei lavoratori migranti e la discriminazione di genere. La scelta della Fifa di assegnare all'Arabia Saudita l'organizzazione del Mondiale di calcio per club del 2023 ha suscitato ulteriori preoccupazioni riguardo all'utilizzo dello sportwashing da parte del paese per migliorare la sua immagine internazionale. Il termine "sportwashing" si riferisce alla pratica di utilizzare eventi sportivi di prestigio per nascondere o distogliere l'attenzione dalle violazioni dei diritti umani o da altre questioni critiche. In questo contesto, l'assegnazione del Mondiale di calcio per club all'Arabia Saudita viene vista come un modo per il paese di migliorare la sua reputazione e lavare l'immagine attraverso lo sport. Amnesty International ha criticato la Fifa per la sua decisione, affermando che l'organizzazione ha ignorato la gravissima situazione dei diritti umani in Arabia Saudita. La violazione del diritto alla libertà di espressione e la discriminazione nei confronti dei lavoratori migranti sono tra le principali preoccupazioni sollevate.
Le autorità saudite hanno intensificato la repressione della libertà di espressione, con condanne severe per coloro che hanno espresso pacificamente le proprie opinioni online. Queste condanne, che possono arrivare fino a 45 anni di carcere, sono state considerate una chiara violazione dei diritti umani fondamentali.
La Fifa è stata criticata anche per la sua mancata risposta alla richiesta di istituire un fondo di risarcimento per i lavoratori migranti in Qatar, dove si è tenuta la Coppa del Mondo del 2022. I lavoratori migranti in Qatar hanno subito gravi violazioni dei diritti umani, inclusa la tratta di esseri umani, sfruttamento lavorativo e condizioni di lavoro precarie. La decisione della Fifa di assegnare l'organizzazione del Mondiale di calcio per club all'Arabia Saudita solleva quindi interrogativi sulla coerenza dell'organizzazione nel promuovere e tutelare i diritti umani. C'è un dibattito in corso sulla responsabilità delle federazioni sportive internazionali nell'assicurare che gli eventi da loro organizzati siano in linea con i principi dei diritti umani e non vengano utilizzati come strumenti di propaganda o sportwashing.
L'assegnazione del Mondiale di calcio per club all'Arabia Saudita ha suscitato critiche e preoccupazioni riguardo alle violazioni dei diritti umani nel paese e all'utilizzo dello sport come mezzo per migliorare l'immagine internazionale. La Fifa sembra aver però preferito il denaro all’agire in modo responsabile nel promuovere e tutelare i diritti umani in tutte le loro attività. D’altronde l’Arabia Saudita ha affrontato numerose violazioni dei diritti umani che richiedono una seria attenzione. In primo luogo, la libertà di espressione e di associazione è stata fortemente limitata. Le autorità hanno preso di mira coloro che pacificamente hanno espresso le proprie opinioni o si sono associati, condannandoli a pene detentive estese in seguito a processi iniqui. Le donne attiviste per i diritti sono state particolarmente colpite, con condanne detentive estremamente lunghe inflitte loro. I difensori dei diritti umani sono stati soggetti a maltrattamenti in carcere e a restrizioni arbitrarie di viaggio come condizione per il loro rilascio. Alcuni di loro sono stati condannati a ulteriori pene detentive nonostante abbiano già scontato lunghi periodi di carcere per accuse simili. Inoltre, le restrizioni sulla libertà di associazione hanno portato al divieto delle organizzazioni per i diritti umani in base alla legge sulle associazioni. Gli attivisti per i diritti umani sono stati soggetti ad arresti arbitrari, vessazioni in carcere e divieti di viaggio che hanno limitato la loro libertà di movimento e azione. La pena di morte è stata un problema preoccupante.

Le autorità saudite hanno emesso nuove condanne a morte ed eseguito esecuzioni, spesso dopo processi profondamente iniqui. Nel marzo 2023, è avvenuta la più grande esecuzione di massa degli ultimi decenni, coinvolgendo 81 persone, inclusi membri della minoranza sciita. Inoltre, sono state confermate condanne a morte per giovani che al momento del reato erano ancora minorenni, violando così gli standard internazionali dei diritti umani. Infine, gli sgomberi forzati nella città di Gedda sono stati un altro motivo di preoccupazione. Migliaia di residenti, compresi cittadini stranieri, sono stati sottoposti a sgomberi senza il rispetto dei loro diritti. Questi sgomberi sono stati effettuati come parte di un piano di demolizione di massa e svuotamento della città per scopi di sviluppo.

È evidente che l'Arabia Saudita deve affrontare urgentemente queste questioni. Le restrizioni alla libertà di espressione, il trattamento dei difensori dei diritti umani, la pena di morte e gli sgomberi forzati richiedono misure correttive immediate per garantire il rispetto dei diritti fondamentali di tutti i cittadini. La comunità internazionale deve sollevare la sua voce e fare pressioni sul governo saudita affinché adotti misure concrete per migliorare la situazione dei diritti umani nel paese. Questi sono solo alcuni degli esempi delle violazioni dei diritti umani in Arabia Saudita. La situazione complessiva è preoccupante e richiede l'attenzione della comunità internazionale. Nell'attuale contesto, l'Arabia Saudita sta vivendo una serie di cambiamenti e trasformazioni che hanno un impatto significativo su diversi settori chiave dell'economia e della società. Da un punto di vista politico, economico e sociale, l'Arabia Saudita sta affrontando importanti sfide e sta implementando diverse politiche per affrontarle. Dal punto di vista politico, l'Arabia Saudita ha intrapreso una serie di riforme volte a modernizzare il paese e a ridurre la dipendenza dall'industria petrolifera. L'iniziativa più rilevante è il piano "Vision 2030", lanciato nel 2016 dal principe ereditario Mohammed bin Salman, che mira a diversificare l'economia saudita e a promuovere lo sviluppo di settori non petroliferi, come il turismo, le energie rinnovabili e l'industria manifatturiera. Questo piano mira anche a migliorare il sistema educativo e a incoraggiare la partecipazione delle donne alla forza lavoro. Sul fronte economico, l'Arabia Saudita è stata influenzata dalla volatilità dei prezzi del petrolio. Per diversificare le fonti di reddito, il paese sta cercando di attrarre investimenti stranieri attraverso la creazione di zone economiche speciali e l'offerta di incentivi fiscali. Inoltre, il governo sta lavorando per sviluppare il settore privato e per incoraggiare l'imprenditorialità, al fine di ridurre la dipendenza dal settore pubblico.

Dal punto di vista sociale, l'Arabia Saudita ha intrapreso riforme significative per migliorare la posizione delle donne nella società. Le donne saudite ora hanno maggiori opportunità di partecipazione economica e sociale, come il diritto di guidare e l'accesso a ruoli di leadership. Tuttavia, è importante notare che ci sono ancora sfide significative da affrontare per garantire una piena parità di genere e per promuovere i diritti umani nel paese. L'Arabia Saudita ha anche adottato misure volte a combattere il terrorismo e l'estremismo. Il paese ha lavorato a stretto contatto con la comunità internazionale per contrastare il finanziamento del terrorismo e ha promosso una visione moderata dell'Islam. Tuttavia, nonostante questi sforzi, l'Arabia Saudita affronta ancora sfide come la diversificazione dell'economia, la creazione di posti di lavoro per la giovane popolazione, la promozione dei diritti umani e l'affrontare il cambiamento climatico. Inoltre, l'Arabia Saudita si trova anche in una posizione geopolitica complessa, in quanto è coinvolta in conflitti regionali come la guerra in Yemen e deve gestire le relazioni con altri attori regionali e globali. In conclusione, l'Arabia Saudita sta attraversando un periodo di profonde trasformazioni politiche, economiche e sociali. L'implementazione del piano "Vision 2030" e altre iniziative di riforma sono indirizzate verso la modernizzazione del paese e la diversificazione dell'economia. Nonostante i progressi compiuti, ci sono ancora sfide significative da affrontare e la situazione richiede un'attenzione costante per garantire il benessere e il progresso del paese e dei suoi cittadini.


Ma il beduino non si lasciò ingannare dal bagliore d’oro del denaro. E mentre si avvicinava sempre di più alla città, sentiva il richiamo di una diversa forma di ricchezza, una ricchezza intangibile ma profonda.  Il beduino sapeva che c'era un equilibrio delicato da trovare tra la modernità e la preservazione di ciò che quella regione unica. Sognava un futuro in cui la ricchezza economica potesse essere canalizzata verso il progresso sociale e il benessere di tutti, anziché concentrarsi solo nelle mani di pochi privilegiati. Con questo pensiero nel cuore, il beduino si immerse nelle strade di Riyadh. Mentre passeggiava tra le maestose architetture e i luccicanti centri commerciali, portava con sé la saggezza e l'autenticità del deserto. Incontrò persone provenienti da ogni parte del mondo, attratte dalla promessa di ricchezza e successo. Ma egli portava con sé una diversa forma di ricchezza, quella della semplicità e dell'onestà, del rispetto per il passato e l'attenzione al futuro. Il beduino si impegnò a costruire relazioni basate sulla fiducia e sulla comprensione reciproca.
Si avvicinò ai potenti e ai ricchi, ma non perse mai di vista la sua umiltà e il suo amore per la sua terra. Condivise con loro le storie e le tradizioni del deserto, ricordando loro che la vera ricchezza risiedeva nella condivisione e nell'empatia. Il suo messaggio cominciò a diffondersi, come un vento fresco che spazza via le nubi dell'avidità e dell'egoismo. Le persone iniziarono a riflettere su ciò che davvero contava nella vita e sulla responsabilità che ciascuno aveva verso la propria comunità e verso il mondo.

E così anche nel calcio, uno sport che può unire le persone attraverso la passione e la competizione leale. Con i giovani che comprendono l'importanza del rispetto reciproco, dell'impegno e dell'umiltà.
L'Arabia Saudita, nel corso del tempo, cominciò a trasformarsi. Il luccichio d'oro si arricchì di una luce più autentica e profonda, una luce che rifletteva il deserto e il suo popolo. La ricchezza economica si sposò con una maggiore consapevolezza sociale e un impegno per il bene comune. Il beduino rimase sempre un custode della sua terra, un testimone silenzioso di una trasformazione che aveva contribuito a plasmare. Continuò a solcare le dune del deserto, ispirando altri a seguire il loro cuore e a ricercare una ricchezza che andava oltre l'apparenza. E mentre il sole tramontava sul deserto, il beduino sapeva che il suo viaggio non era ancora terminato.
C'erano ancora molte sfide da affrontare, molti cuori da toccare e molte storie da raccontare.
Con il suo cammello al suo fianco, si diresse verso l'orizzonte.