Che a Livorno le acque siano mosse questo è un dato di fatto. No, non stiamo parlando né del mare che bagna la Terrazza Mascagni, né dei fossi che attraversano romanticamente il quartiere Venezia. Dopo la tribolata stagione vissuta dagli amaranto, culminata con la retrocessione in Lega Pro (pardon, Serie C) dopo 14 lunghi anni tra Serie A, Serie B, e perfino una storica partecipazione alla vecchia Coppa UEFA, il Livorno si ritrova a dover ripartire dalla terza serie, abbandonata trionfalmente grazie ai gol di Re Igor Protti ed al buon Osvaldo Jaconi, artefice della rinascita amaranto d'inizio millennio. La società è obbligata ad allestire una squadra degna di questo nome, se non altro per navigare nelle zone alte della C, e come tale Spinelli, Ceravolo e Protti, tornato in terra labronica in veste di Club Manager, dovranno riportare quell'entusiasmo che tanto bene ha fatto alla piazza, ma che nel corso degli anni, soprattutto a causa di stagioni deludenti, è scemato, fino allo scioglimento della quasi totalità di gruppi ultras. Per anni il tifo organizzato, a Livorno, ha portato allo stadio tanta gente, ha sostenuto la squadra nonostante i tanti momenti difficili, ha gioito e festeggiato con i giocatori gli altrettanti traguardi raggiunti, che fossero salvezze o promozioni. Il vento che tira sembra quello giusto, però. In primis la scelta di un allenatore navigato per la categoria, quel Claudio Foscarini che ha fatto la storia del Cittadella degli ultimi quindici anni, conquistando salvezze una dopo l'altra. Un ottimo timoniere, specie per una squadra che deve tornare a combattere sui tanti campi di provincia. Con lui, la squadra sta nascendo piano piano, lavorando sotto traccia per allestire un organico competitivo e di qualità: dopo le conferme di Borghese (riscattato dal Como), Gasbarro, Gonnelli, Lambrughi, Morelli, Jelenic, di capitan Luci e di Moscati, sono arrivati Vono (un ritorno per lui, già in amaranto nel 2008/2009), Falcone (in prestito dalla Samp), Grillo (dal Pescara, ultima stagiona al Pavia), i giovani Pirrello e Ferchichi dal Palermo, Toninelli dal Bassano, Marchi (Pavia), Venitucci dal Santarcangelo, l'esperto Cellini (l'ultima stagione 21 reti in 31 presenze con la Spal), Di Curzio (dall'Avezzano, scuola Fiorentina), oltre al ritorno di Favilli dal prestito alla Juventus. Una squadra che attende ancora qualche piccolo ritocco, vedi il probabile rientro in rosa di Vantaggiato, corteggiato da diverse squadre di B e C, ma che se dovesse tornare comporrebbe con Cellini, probabilmente, l'attacco più forte della categoria. E con lui potrebbe tornare anche Aniello Cutolo, altro talento che non ha trovato troppa fortuna alla Virtus Entella. Foscarini, con buone probabilità, schiererà la squadra con un 3-5-2, modulo che ha fatto la fortuna dei labronici (Jaconi, Mazzarri e Nicola insegnano qualcosa), presumibilmente con i seguenti 11: VONO; Gonnelli, Borghese, Lambrughi; TONINELLI, Luci, MARCHI, VENITUCCI (Moscati), GRILLO; Jelenic, CELLINI (FAVILLI). In ogni caso, Foscarini e i suoi dovranno dimostrare di valere la piazza, riconquistando una tifoseria ancora troppo scossa dagli ultimi anni di gestione Spinelli.