La federazione calcistica islandese (KSI), ovvero la Knattspyrnusamband Íslands, fondata nel 1947 in seguito all'indipendenza dalla Danimarca, non si qualificò in nessun torneo internazionale, fino all'Europeo del 2016.
Alle qualificazioni ai Mondiali del 2014 arrivò seconda nel girone dopo la Svizzera, a 17 punti; mentre nelle qualificazioni agli Europei del 2012, terminò quarta, perdendo tutte le partite col Portogallo, che era nel suo girone.

Sorprese invece nelle qualificazioni all'Euro 2016, dove finì seconda dietro la Repubblica Ceca, sconfiggendo anche con tre gol di differenza squadre importanti come Olanda e Turchia. Nel primo turno del torneo, beffò il Portogallo pareggiando il gol subito.
Agli ottavi umiliò l'Inghilterra 2-1, mentre ai quarti si fermò 2-5 contro i padroni di casa. Caratterizzò l'Islanda in quella competizione lo spaventoso tifo di guerra della curva islandese (il geyser sound), la lunghissima rimessa di Gunnarsson, ma soprattutto la tenacia e la combattività nelle partite.

L'Islanda è stata protagonista anche del calciomercato inglese estivo, grazie al trasferimento di Gylfi Sigurdsson dallo Swansea all'Everton per 49,9 milioni.

Alle qualificazioni per i Mondiali di Russia è finora terza dietro Croazia ed Ucraina. L'ultima partita è stata persa 0-1 vs Finlandia.
Ce la faranno i vichinghi islandesi?