E quindi, come direbbe il buon Luciano Spalletti, anche questa settimana le fogne sono pulite. Eh, sì, perchè l'Inter riesce a portarsi a casa la qualificazione contro la forza del Pordenone, squadra dal grande blasone e dalla solidità impressionante.

"Eh, però noi giocavamo con le riserve!!!"
Eh, sì, è vero, scusate, è normale che le riserve dell'Inter, squadra che occupa attualmente il PRIMO posto nella SERIE A, non riescano a battere il PORDENONE, squadra attualmente al QUINTO POSTO in SERIE C.

Questo match è stato utile per Spalletti per capire che le riserve non sono ASSOLUTAMENTE all'altezza di una squadra che, se tutto procede come previsto, il prossimo anno avranno da giocarsi pure una competizione europea.
Nella mentalità di Spalletti, inutile nasconderlo, l'obiettivo sarà quello di andare avanti il più possibile in Europa (a prescindere dalla competizione) e, perché no, confermarsi come una delle principali pretendenti al titolo (cosa che in questa stagione sta facendo abbastanza bene), ma può una squadra senza riserve a fare una cosa simile?

Il prossimo anno, anche in vista dell'Europa, il mercato dovrà spingere su nuovi titolari migliori, degli upgrade, ma per comprare c'è bisogno di vendere, ma vendendo le attuali riserve non si può ricavare abbastanza, mentre vendendo gli attuali titolari il problema rimarrebbe lo stesso.

Cambiamo disco. Cambiamo zona. Cambiamo situazione.
A Napoli cominciano a preoccuparsi, cominciano a vedere cosa possono comportare 4 anni senza riserve, si comincia a vedere un Hamsik stango, un Callejon logoro e cominciano ad aumentare pure gli infortuni, il gioco di Sarri, il migliore in Europa a detta di tutti, comincia a far vedere le sue pecche, comincia a dare i primi scricchiolii. Il Napoli ora sembra una squadra stanca, che si trascina, una squadra che, in assenza delle prima scelte, non sa come poter giocare con altri calciatori.

La (quasi) completa assenza di turnover degli azzurri è causata da seconde scelte non all'altezza o da un allenatore che vorrebbe vincere, finalmente, un trofeo? Questo lo sanno solo Sarri e De Laurentiis, ciò che possiamo sapere noi è che, senza giocare, le riserve non potranno mai migliorare, entrare in condizione e entrare nel gioco di squadra.

Che sia ora di scegliere meglio gli acquisti, affinché anche le riserve siano all'altezza?

Cambiamo disco. Cambiamo zona. Cambiamo situazione. Di nuovo.
Andiamo a Torino, dove le seconde scelte sono abbastanza conosciute e il turnover è ormai una prassi. La Juventus, che quest'anno sta trovando pane per i suoi denti, sta cominciando a girare ANCHE grazie alle sue riserve e ad un ricambio di titolari che permette a (quasi) tutti di poter riposare a sufficienza. 

Una squadra che da 6 anni riesce ad imporre il proprio dominio in campionato e che da 3 anni non lascia nemmeno la Coppa Italia come contentino alle sue rivali connazionali, arrivando persino a giocarsi 2 finali di Champions League, è per forza una squadra che è riuscita, grazie ai propri dirigenti, a organizzare un percorso preciso, un percorso che è stato più volte minato da capricci di vari calciatori che, per un motivo o per l'altro, han deciso di andarsene. Ciononostante la Juve ha continuato a vincere e a fare anche acquisti che magari, agli occhi dei competitors, possono sembrare stupidi ma che, a quanto pare, sembra funzionare. 

Che Inter e Napoli prendano appunti, un po' come sembra stia facendo la Roma.