Stagione 77/78 il presidente Fossati o per paura della reazione popolare o perchè era un vecchio volpone resistette alle lusinghe di mercato non vendendoci né Pruzzo né Damiani.
Pensò di aver rinforzato la rosa inserendo due onesti stopper, tali Berni e Silipo per fronteggiare la formidabile batteria di centravanti che a quei tempi affollava le aree di rigore in Serie A quali Rossi, Savoldi, Pulici, Graziani, Bettega, Bonninsegna, Giordano, Anastasi, Altobelli etc. etc.
E sembrava che potevamo starci eccome, partimmo alla grande e alla nona di andata, quando ci recammo al comunale di Torino per affrontare la Juventus, era uno scontro al vertice, ricordo che quella domenica mi trovavo allo stadio Grondona di Pontedecimo a vedere il PonteX.

Attaccato alla radiolina che raccontava di un primo tempo giocato alla pari nella ripresa poi non trasmetteva buone notizie, finì 4-0  con 2  autogol e un infortunio gravissimo di una nostra giovane speranza, tale Di Giovanni, che non si riprese più a livello professionistico grazie alle carezze del Gentile killer juventino. 
Me ne feci una ragione confidando comunque in un Genoa di buon livello, ma la squadra vinceva troppo poco, alla fine 5 vittorie 15 pareggi e 10 sconfitte, nonostante i gemelli del gol ne segnammo solo 23. 
E il Bomber, sì proprio lui, la fece bella grossa, non me ne voglia (era un mio mito) ma ho sempre sospettato che quel rigore alla penultima in casa con l'Inter sotto la Nord lo sbagliò apposta, una ciabattata debole debole passata a Bordon, che ci condannò all'ennesima retrocessione e ai tre anni di purgatorio successivi.

La campagna trasferimenti fu per ovvi motivi una rivoluzione, Pruzzo andò alla Roma come era da tempo stabilito (se non fossimo retrocessi?) ci diedero in cambio Musiello e Odorizzi.
"ODO" fu un buon acquisto, uno da Genoa poi ne arrivo un'altro, il grande Fabrizio Gorin tornò in prestito Bruno Conti esordì in quella stagione il giovane Sebino Nela e Flipper incredibilmente scese con noi in serie B categoria che non gli apparteneva minimamente sembrava comunque una formazione in grado di risalire subito come mister venne scelto Pietro Maroso della rivelazione Varese antesignano di Sacchi, ma alla decima di andata, dopo tre sconfitte consecutive nonostante la vittoria nel derby con doppietta di Damiani sotto la sud, venne esonerato e arrivò il mitico Ettore Puricelli, che dopo un buon inizio dalla 21 alla 28 di ritorno ne perse sette, compreso il derby e ci trovammo a lottare per non retrocedere; arrivò così il terzo mister di stagione un tipo molto concreto il Sig Gianni Bui che ci portò in salvo innalzando il classico catenaccio del famoso calcio all'italiana, alla fine ci piazzammo dodicesimi.

Stagione 79/80, il mister è Gianni Di Marzio che resta in sella fino all'ultimo nonostante finiamo undicesimi forse perchè in casa restiamo imbattuti, ma fuori 11 sconfitte ci impediscono di lottare per la promozione, arriva un buon regista Tiziano Manfrin e un giovane centravanti Russo Roberto che in seguito ci darà qualche soddisfazione.

Stagione 80/81, torna Gigi Simoni e poi "il poeta del gol" Claudio Sala ha 33 anni e ci delizia ancora alla grande poi in B fa quello che vuole e "RUSPA" Testoni che solca la fascia destra sulla fascia sinistra esplode Nela, fu un bel campionato molto competitivo con la presenza del Milan della Lazio e dei cugini che per la prima volta nella loro storia ci fecero un favore andando a vincere all'olimpico con la Lazio in coincidenza con la nostra vittoria in casa col Cesena (gol di Boito ragazzo che ha lasciato dei buoni ricordi) ci diede la spinta per lo sprint finale e gliene fummo riconoscenti ai cugini tanto che la domenica dopo la Nord espose uno striscione emblematico "GRAZIE RUMENTE" .

segue..........