Sei scudetti in sei anni. tre Coppe Italia di fila. Ben due finali di Champions nell'ultimo triennio. Tanto basterebbe a dire che la Juventus è uno dei migliori club d'Europa, e ciò senza considerare la debacle calcistica italiana dell'ultimo decennio, in cui solo la Vecchia Signora è riuscita a brillare nelle competizioni europee, con Allegri più che con Conte, ma senza dimenticare la chance sfumata per un soffio di portare a casa nel proprio stadio un'Europa League. I numeri parlano chiaro, non ci sarebbe nulla di cui lamentarsi o preoccuparsi. La crescita sia economica che calcistica del più tifato club di Torino è costante e il futuro si prospetterebbe roseo, senza dubbio alcuno, date le premesse. Ma il secondo tempo di Juventus- Real Madrid giocata a Cardiff, con una Juve addirittura data per favorita dopo la vittoria sfolgorante col Barcellona, lascia non solo l'amaro in bocca a tutti i tifosi bianconeri (e alla totalità dei tifosi italiani che non professano l'insipida pratica dell'anti-juventinità a tutti i costi), ma anche una serie di dubbi che fanno sudare freddo in prospettiva futura.

Vediamo quali:

1 - Buffon a fine carriera. Parliamo di anagrafe calcistica ed è inutile sottolineare come il portiere leggendario della Juventus che era (e forse tutto sommato lo sarebbe tuttora se solo CR7 non gli avesse segnato contro quella doppietta) destinato al Pallone d'Oro, se non per la maxi stagione in corso almeno per la carriera, in realtà sia ormai al suo (probabile) ultimo anno di carriera calcistica. O almeno questo è presumibile. Buffon aspetta il mondiale di Russia del prossimo anno, ma poi saranno dolori. Chi prenderà il suo posto? Vedere il Real dover potenzialmente aprire il portafogli con ben 75 milioni di euro per De Gea, che con tutto il rispetto per lui non mi sembra esattamente alla pari di Gigi, lascia grossi timori in vista del futuro estremo difensore bianconero.

2 - La difesa è al capolinea. E qui non parliamo solo di anagrafe, certamente importante dato che  la BBC è formata da veterani ormai over 30, ma anche di solidità fisica e lucidità mentale intesa come concentrazione. La Caporetto del secondo tempo della finale è stata il suono di una vera e propria campana funeraria per la miglior difesa d'Europa, capace di tenere a bocca asciutta il trio maravilha MSN del Barça e di far fare la comparsa al genietto Mbappè, ma improvvisamente diventata un colabrodo contro CR7 e amigos delle merengues, che si sono fatti beffe del nostro muro d'acciaio perforandolo come burro. E' evidente che i soli Rugani, Caldara e Benatia non garantiscono certezze per ora, per cui serve urgentemente investire sulla difesa e con nomi di primissimo livello.

3 - La dolente nota degli esterni. Alex Sandro e il buon Dani Alves sono stratosferici in fase di scorribanda offensiva, ma sul piano difensivo sono dolori e Asamoah non è un fulmine di guerra in quel settore di campo, come Stefan Lichtsteiner, che probabilmente potrebbe anche lasciare l'Allianz Stadium in estate. Chi potrebbe sostituirli? Servono dei Bale o dei Robben, ma servono anche gli euro, e tanti!  Di Maria? Rafinha? James? Nomi, per ora.

4 - Troppe punte, nessun centrocampista. Uno dei motivi che lascia maggiori pensieri negativi è l'insistenza della Juve a prelevare bomber e a trascurare il settore più depauperato degli ultimi tre anni: il centrocampo. Saghe infinite come quelle di Isco, Verratti, Matuidi, Draxler, Witsel, tutti lì a due giorni da una firma mai arrivata, non ci fanno sperare che le cose possano migliorare tanto presto. Anche qui si fanno nomi su nomi, ma tutto tace sul piano delle garanzie, anche se siamo ancora a giugno e il balletto dei top player non è ancora cominciato. Intanto in attacco si acquista Schick, che è promettente, ma per ora non è un top player e si cerca Keita, che è un attaccante di spessore ma che difficilmente farà la panchina al trio di panzer Dybala-Higuain-Mandzukic. Che uno di loro sia destinato ad andar via? La cosa preoccupa non poco.

5 - Allegri o non Allegri? C'è poco da stare "allegri" alla prospettiva che il tecnico livornese possa passare al PSG come da qualche giorno qualche esperto di calciomercato ha lasciato intuire. La richiesta del mister di 8 milioni a stagione e due top player sembra lecita dati i risultati ottenuti ed ottenibili, ma la Juve è sempre molto attenta al bilancio e soprattutto il PSG offre molto di più ed ha già quei top player in casa, altri ne arriveranno. Se il conte Max dovesse lasciare la panchina di Torino la scelta sarebbe piuttosto difficile. Emery sarebbe una soluzione eccellente: esperienza internazionale da vendere, grinta, duttilità nei moduli, bravura nel gestire lo spogliatoio. Ma anche qui, solo un nome, per ora.

6 - Difesa a 3 o a 4? Questo è il problema. Non serve l'Amleto per capire che il problema sul modulo da schierare in campo inizia ad essere un vero "dramma". La difesa a 3 è a rischio a causa dei continui infortuni della BBC e di sicuro alla Juve servirebbe più spinta offensiva dato il potenziale balistico in avanti. Il centrocampo non ha riserve di spessore al momento e la rosa è usurata dai troppi impegni agonistici, con scarse rotazioni di turnover spesso non azzeccatissime. Insomma, vanno rivisti gli schemi e per questo servirà del tempo.

Marotta e Paratici avranno un bel lavoro da fare in estate, il presidente Agnelli ha invitato tutti a Kiev per il prossimo anno, ma saremo in grado di competere anche l'anno prossimo? Sette finali perse su nove iniziano a non essere più questione di cabala.