Un po' come una celebre canzone degli 883, che dava il titolo ad uno dei loro primi album. Il quarto in ordine di tempo. Una casualità. Il quarto, come quel posto che potrebbe cambiare un'intera stagione, rendendola da fallimentare ad entusiasmante. Perchè non ci sono più vie di mezzo, nè margini d'errore. Perchè Lazio e Inter si giocheranno tutto negli ultimi 90 minuti, in un "all in" di emozioni per cuori forti, dove non sarà possibile, in nessun caso, bluffare.

La donna. Tiche. In Grecia conosciuta come la dea della fortuna. Perché oltre al cuore, alla fine, terminate le energie fisiche e mentali, si giocherà sui nervi, sugli episodi, e gli episodi verranno indiscutibilmente governati dalla fortuna.
Quella che sembra aver abbandonato la Lazio, che dopo una cavalcata straordinaria, pare aver perso, salvo miracoli, Immobile e Luis Alberto, i suoi due leader indiscussi. Quella che ha voltato sicuramente le spalle all'Inter, durante la sua ultima gara casalinga, quando il pallone, complice la serata nera del bomber Icardi, sembrava proprio non voler entrare. Il sogno. Come quel posto Champions, una chimera, se si pensa ad i pronostici di inizio stagione per gli uomini di Inzaghi, ma che adesso appare così reale, da poterlo quasi toccare. Come quel posto Champions che doveva, invece, sponda Milano, essere una garanzia da cui ripartire, con Spalletti, uomo simbolo, a capo di una rinascita calcistica, che invece potrebbe diventare il paradigma di una chimera. Perché come diceva Coelho, una cosa sola rende impossibile la realizzazione di un sogno, la paura di fallire. Proprio quella paura che potrebbe trasformarsi nel grande incubo. Rimanere fuori per la settima stagione consecutiva, dalla manifestazione più importante, potrebbe minare le ambizioni della società di Suning e compromettere un mercato al rilancio, che invece pare esser iniziato con i botti, annoverando paradossalmente tra le sue fila il "caso De Vrij".
Proprio l'olandese, gioia e dolore, manifestazione di un incubo, per i biancocelesti, come quello di essere arrivati così vicini all'obbiettivo, tanto da ritrovarsi con il braccino del tennista, bruciando anche il secondo match point, dopo Crotone.

Novanta minuti. Gli ultimi. Magari qualcuno, dopo, tornerà a citare gli 883, con il loro quinto album. La dura legge del gol.